Oggi, 8 novembre 2024, è una giornata difficile per chi dipende dal trasporto pubblico locale: confermato lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, che riguarda autobus, tram e metropolitane. 


L’agitazione è stata proclamata per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2023, e si concluderà con una manifestazione a Roma, davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Sciopero trasporto 8 novembre 2024 senza fasce orarie garantite

Dalle 23.59 di venerdì 8 novembre sino alle 24.00 dello stesso giorno metro, bus e tram non non saranno garantiti. Quello di oggi è uno sciopero che si preannuncia particolarmente critico per i cittadini, in quanto, per la prima volta in quasi 20 anni, non sono previste fasce orarie di garanzia per i viaggiatori.

A differenza di quanto avvenuto in passato, infatti, durante la giornata intera i servizi saranno ridotti a causa della modalità di sciopero prevista dalla legge 146, che consente di sospendere anche le ore normalmente protette. Saranno tuttavia garantiti solo i servizi essenziali, come il trasporto dei disabili e gli scuolabus per le scuole materne e elementari.

I servizi essenziali nelle città: come muoversi?

Nei principali capoluoghi di regione i servizi essenziali saranno così organizzati:

  • garantite a Milano le metro e alcune linee di superficie solo da inizio servizio alle 8:45 e dalle 15 alle 18;
  • a Torino alcune corse bus e alcune linee della metro dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15;
  • a Genova alcuni bus nelle due fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30;
  • a Bologna un servizio ridotto da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
  • a Firenze alcune corse tra le 4.15 e le 8.14 e tra le 12.30 e le 14.29;
  • a Roma le linee A e B della metro e alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20;
  • a Napoli servizio limitato di bus nelle fasce oraria dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20;
  • a Bari bus solo in forma ridotta tra le 5.30 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 15,30.
  • a Cagliari servizio di bus solo parzialmente garantito in tre fasce orarie dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.45 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 20.30:
  • infine a Palermo garantito un numero ridotto di corse di alcune linee di bus dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17.30-20.30.

I motivi della protesta

Le motivazioni alla base della protesta non si limitano al rinnovo contrattuale, ma riguardano un tema ben più ampio: il futuro del sistema di mobilità pubblica in Italia. Secondo i sindacati, l’attuale modello di trasporto collettivo è in pericolo, minato da una continua carenza di risorse e da una mancanza di politiche di pianificazione a lungo termine. Negli ultimi dieci anni, i fondi destinati al settore sono stati ridotti di circa 1,5 miliardi di euro, con effetti devastanti, soprattutto nelle aree a bassa domanda e nei centri urbani più grandi. La scarsità di personale operativo, che porta a tagli nei servizi, ha contribuito a peggiorare le condizioni di lavoro e ad aumentare gli episodi di violenza (come l’accoltellamento al capotreno dei giorni scorsi) nei confronti del personale.

La campagna informativa

In vista dello sciopero, i sindacati hanno avviato una campagna informativa nelle principali città italiane, distribuendo volantini per spiegare ai cittadini le ragioni della protesta. Inoltre, è stato inviato un manifesto agli enti locali e alle associazioni, contenente una serie di analisi e proposte per il settore, con l’obiettivo di costruire alleanze e promuovere una riflessione nazionale sulla condizione dei lavoratori e sulla qualità della vita dei cittadini.

Qui la lettera dei sindacati agli utenti.