L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha recentemente emesso un parere consultivo importante riguardo al partenariato pubblico-privato (PPP), offrendo chiarimenti sul ruolo e le responsabilità finanziarie del partner privato.


Nella nota si ribadisce che la copertura finanziaria per i progetti di PPP deve essere garantita dal soggetto privato, che ha l’obbligo di contribuire direttamente con capitale proprio o di accedere a fonti di finanziamento di mercato. Tali risorse possono essere sia monetarie che di altro tipo, purché sostengano la realizzazione dell’iniziativa in oggetto.

Questa disposizione mira a garantire che il partner privato assuma effettivamente il rischio operativo, come previsto dal nuovo Codice Appalti. Il ruolo dell’ente pubblico è limitato: può intervenire economicamente solo per ripristinare l’equilibrio economico-finanziario del progetto, laddove necessario.

Le nuove linee guida Anac sul Partenariato Pubblico-Privato

Il parere chiarisce dunque l’importanza di mantenere una distinzione netta tra le risorse private e pubbliche in un contesto di partenariato pubblico-privato. Il soggetto privato è chiamato a un reale impegno finanziario, destinato a sostenere in modo significativo i progetti, evitando di trasformare il PPP in uno strumento a prevalenza pubblica.

Il caso di studio: riqualificazione di un’ex caserma

Anac ha risposto a un quesito sollevato da una fondazione di rilievo nazionale interessata a partecipare a un bando di gara per trasformare un’ex caserma di proprietà statale attraverso una partnership pubblico-privata. La fondazione, che beneficia di fondi pubblici per i suoi obiettivi istituzionali, ha proposto la creazione di un raggruppamento temporaneo di imprese. Questo consorzio si impegnerebbe a reperire finanziamenti da istituti bancari o altri enti, rispettando i tassi di mercato.

Nel Parere di Funzione Consultiva N. 49, approvato dal Consiglio di Anac il 9 ottobre 2024, si sottolinea che, qualora la fondazione risultasse vincitrice del bando, sarebbe tenuta a rispettare il principio del PPP, evitando di utilizzare i fondi pubblici ricevuti per scopi istituzionali come parte del finanziamento per il progetto in gara.

Il ricorso a risorse pubbliche destinate a tale scopo potrebbe infatti alterare il bilanciamento finanziario, riducendo la quota di capitale privato e creando un anomalo squilibrio nel rapporto pubblico-privato.

Il rischio di finanziare prevalentemente con fondi pubblici

ANAC avverte che, se il partner privato utilizzasse in misura eccessiva i fondi pubblici concessi per finalità istituzionali, si rischierebbe di capovolgere il principio fondamentale del PPP, in cui il contributo privato deve avere un peso significativo.

A questa problematica si aggiunge l’eventuale contributo economico dell’ente pubblico concedente, che potrebbe portare a una situazione paradossale in cui i fondi pubblici risultano maggioritari rispetto a quelli privati, violando così i principi di finanziamento autonomo del settore privato sanciti dal nuovo Codice Appalti.

Il testo del parere

Qui il documento completo.