In un contesto di crescente instabilità nel Medio Oriente, il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha denunciato le azioni di Israele contro le postazioni della missione UNIFIL in Libano, definendole “rilevanti e gravissime violazioni del diritto internazionale.


Durante un’informativa al Senato, Crosetto ha sottolineato la serietà della crisi attuale, caratterizzata da un continuo superamento delle linee rosse, nonostante i ripetuti richiami della comunità internazionale. In particolare, l’Italia è stata in prima linea in questi sforzi, con Crosetto che ha inviato la sua prima lettera all’ONU in merito a questa situazione già nel novembre 2023.

Il Ministro Crosetto condanna attacchi israeliani a UNIFIL

Assistiamo a un uso sistematico della forza a Gaza e in Libano, e le vittime sono principalmente civili già provati da un conflitto in corso,” ha affermato il ministro, ribadendo l’impegno del governo italiano per una soluzione diplomatica, ritenuta l’unica via percorribile. A tal fine, ha evidenziato il viaggio attualmente in corso della Presidente del Consiglio in Libano e le iniziative diplomatiche del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, insieme ai continui contatti che ha intrapreso personalmente.

Crosetto ha chiesto a Israele di sostenere e non attaccare UNIFIL e le forze armate libanesi, affinché possano adempiere al loro mandato in modo pacifico, piuttosto che attraverso l’uso della forza. Ha ricordato che gli attacchi israeliani sono stati preceduti da operazioni coordinate contro i membri di Hezbollah, le quali hanno intensificato il conflitto, aumentando frustrazione e sfiducia nei confronti del gruppo militante.

Non si tratta di errori o incidenti

Il conflitto ha portato a un alto numero di vittime civili, aggravando la già critica situazione umanitaria in Libano e sovraccaricando le strutture sanitarie locali. Secondo fonti palestinesi, il numero delle vittime a Gaza ha superato le 40.000 unità. Nel frattempo, Hezbollah ha risposto lanciando missili balistici a medio raggio verso Tel Aviv, segnando un’evoluzione significativa nelle modalità di attacco.

Negli ultimi giorni, sono emerse anche alcune vulnerabilità nel sistema di difesa aerea israeliano, portando gli Stati Uniti a decidere di schierare una batteria di difesa aerea Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) nella regione.

Crosetto ha insistito sul fatto che le azioni israeliane non possono essere considerate semplici errori o incidenti, ma piuttosto come atti gravi che violano il diritto internazionale. Israele ha più volte invitato UNIFIL a ritirarsi temporaneamente dalle zone vicine alla Blue Line e ha richiesto all’ONU di spostare la missione più a nord per evitare che venisse usata come scudo dalle milizie di Hezbollah.

La partecipazione italiana a UNIFIL continuerà

Tuttavia, secondo le dichiarazioni del gabinetto di guerra di Tel Aviv, le azioni israeliane non mirerebbero a occupare il sud del Libano, ma piuttosto a ripristinare la sicurezza nella regione per consentire il rientro di circa 80.000 israeliani sfollati dalle aree di confine. Crosetto ha sottolineato che la partecipazione italiana a UNIFIL continuerà finché sarà necessaria e non verrà messa in discussione fino a nuova decisione da parte delle Nazioni Unite e degli Stati membri coinvolti.

“Abbandonare ora la missione non porterebbe benefici e potrebbe compromettere la credibilità delle Nazioni Unite,” ha avvertito. La presenza dei caschi blu è considerata fondamentale per prevenire ulteriori conflitti e stabilizzare la regione. Crosetto ha concluso affermando che i soldati di UNIFIL non operano per una delle parti in conflitto, ma sono lì per mantenere la pace e promuovere la stabilità, sottolineando l’importanza dell’imparzialità della missione.

In questo contesto complesso e delicato, il futuro della missione UNIFIL e della sicurezza nella regione dipenderà dalla volontà delle parti di rispettare gli impegni internazionali e di collaborare per una risoluzione pacifica del conflitto.

Il testo dell’informativa

Qui il documento completo.