Se il medico dispone un certificato di malattia retroattivo, questo ha una validità o si rischia l’assenza ingiustificata? Vediamolo insieme.


Quando un dipendente sta male e non può presentarsi al lavoro, deve inviare il certificato di malattia, per poter ottenere un’indennità, che viene erogata in caso di assenza giustificata.

La presentazione del documento è, perciò, fondamentale per ottenere questa indennità ed è utile anche per comunicare il proprio stato di malattia sia all’Inps che al datore di lavoro.

Per convalidare la malattia, il lavoratore deve recarsi dal proprio medico curante, presentando la tessera sanitaria e l’indirizzo di reperibilità, utile per effettuare le visite fiscali.

Ma nel caso in cui il medico invii il certificato di malattia retroattivo, quindi comprendendo anche i giorni prima dell’invio del documento stesso, ha la stessa validità oppure bisogna dichiarare l’assenza ingiustificata?

Vediamolo insieme.

Come funziona il certificato di malattia

Come abbiamo anticipato, il dipendente che non può recarsi al lavoro, a causa della malattia, riceve un’indennità. Per poterla ricevere, però, il dipendente deve farsi rilasciare il certificato di malattia dal medico curante, il quale, poi, penserà a trasmetterlo telematicamente all’Inps.

L’indennità di malattia scatta a partire dal quarto giorno. Perché, quando è stabilito dal contratto, i primi tre giorni sono a carico del datore di lavoro. Termina, invece, quando finisce il periodo di malattia.

È importante specificare che, dal 4° al 23° giorno, l’indennità è corrisposta al 50% della retribuzione media giornaliera. Invece, dal 21° al 180° giorno, l’indennità è pari al 66,66% della retribuzione media giornaliera.

Certificato di malattia retroattivo: si può rischiare l’assenza ingiustificata?

La normativa italiana, nello specifico la circolare n°147 del 15 luglio 1996 dell’Inps, prevede un’unica eccezione in cui il certificato medico può avere un effetto retroattivo di un solo giorno, ovvero quando la visita medica è stata effettuata a domicilio del paziente.

Viene concessa questa possibilità, perché si tiene conto della flessibilità dei medici di base, che possono effettuare visite domiciliari anche il giorno successivo alla richiesta, soprattutto se questa è pervenuta in tarda mattinata. Secondo la normativa, infatti, se la richiesta viene fatta dopo le ore 10.00 di mattina, allora il medico ha la facoltà di effettuare la visita il giorno dopo.

È importante, però, che il medico specifichi chiaramente che il paziente ha dichiarato di essere ammalato dal giorno precedente.

In caso di malattia che insorge nei giorni festivi o prefestivi, è necessario rivolgersi al medico di continuità assistenziale o al pronto soccorso. Solo così sarà possibile ottenere un certificato valido per giustificare l’assenza dal lavoro.

È altrettanto importante sottolineare che l’effetto retroattivo potrà essere solamente di un giorno dalla data di rilascio.

In altri casi, non si può utilizzare il certificato di malattia retroattivi, altrimenti si possono rischiare diverse conseguenze, come:

  • La perdita dell’indennità di malattia;
  • Sanzioni, nel caso di contributi non versati, l’Inps potrebbe applicare sanzioni civili e interessi;
  • Assenza ingiustificata.