Con l’introduzione del nuovo Codice degli Appalti, approvato con il decreto legislativo 36/2023, emergono nuove regole sul diritto di accesso agli atti e la tutela delle informazioni sensibili.


Recentemente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito alcuni punti chiave, rispondendo a quesiti posti da operatori economici e pubbliche amministrazioni in merito all’applicazione dell’articolo 36 del nuovo Codice.

La risposta arriva tramite il parere del Supporto Giuridico del MIT numero 2978.

Accesso agli atti nel nuovo Codice degli Appalti

L’articolo 36, commi 1 e 2, del Codice dei contratti disciplina l’accesso agli atti da parte dei concorrenti. In particolare, viene stabilito che l’offerta dell’operatore economico vincitore debba essere resa interamente accessibile, così come quelle dei primi cinque classificati. Tuttavia, la pubblicazione integrale di queste offerte può sollevare problematiche legate alla tutela del know-how aziendale e alla protezione dei dati personali.

Un primo nodo interpretativo riguarda infatti la salvaguardia dei segreti tecnici e commerciali delle imprese partecipanti. La norma prevede che la valutazione di queste informazioni sia rimessa alla discrezionalità della stazione appaltante, senza prevedere un confronto diretto con gli operatori economici. In questo contesto, molte aziende temono che la divulgazione completa delle loro offerte possa compromettere la riservatezza delle tecnologie o delle strategie impiegate.

Protezione dei segreti tecnici e commerciali

La tutela del know-how aziendale è affrontata in modo più dettagliato dal comma 3 dell’articolo 36. Questo prevede che, al momento della comunicazione digitale dell’aggiudicazione, la stazione appaltante informi anche le imprese in merito alle decisioni prese sulle richieste di oscuramento di alcune parti delle loro offerte, formulate per proteggere i segreti tecnici o commerciali. Tale meccanismo mira a bilanciare la trasparenza con la necessità di proteggere informazioni sensibili.

In aggiunta, i commi successivi (dal 4 all’8) stabiliscono un sistema di contraddittorio tra le imprese e l’amministrazione, qualora quest’ultima ritenga non giustificate le motivazioni per l’oscuramento delle informazioni. In questi casi, la stazione appaltante è obbligata ad attendere i termini per un eventuale ricorso prima di procedere alla pubblicazione integrale dei documenti.

Privacy e GDPR: i dati personali nelle offerte

Un altro tema cruciale riguarda la gestione dei dati personali contenuti nelle offerte, come ad esempio i curricula vitae dei professionisti coinvolti. Il timore è che la pubblicazione di tali informazioni possa esporre le stazioni appaltanti a violazioni delle normative sulla privacy, in particolare quelle stabilite dal Regolamento generale per la protezione dei dati personali (GDPR).

Anche su questo fronte, il Codice dei contratti fornisce delle linee guida. La stazione appaltante è infatti tenuta a rendere accessibile l’offerta dell’aggiudicatario e la documentazione relativa alla gara, ma deve oscurare i dati sensibili, nel pieno rispetto delle norme sulla protezione dei dati. Ciò implica che ogni informazione che possa violare la riservatezza dei partecipanti deve essere adeguatamente trattata prima della pubblicazione, per evitare possibili sanzioni e garantire la conformità al GDPR.

Le conclusioni del MIT

Le nuove disposizioni del Codice dei contratti pubblici mirano a garantire maggiore trasparenza nelle procedure di gara, tutelando al contempo i diritti delle imprese in merito alla riservatezza delle informazioni. Tuttavia, il bilanciamento tra accesso agli atti, protezione dei segreti industriali e rispetto della privacy resta un tema delicato. L’attenzione delle stazioni appaltanti nel gestire questi aspetti sarà fondamentale per evitare controversie e garantire un’applicazione corretta delle normative.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito alcuni passaggi fondamentali, ma le questioni operative e interpretative legate a questi nuovi obblighi richiederanno un costante monitoraggio e un’applicazione puntuale delle norme da parte delle amministrazioni pubbliche.

Il testo del parere

Qui il documento completo.