A causa di un enorme guasto alle stazioni di Termini e Tiburtina, sono stati bloccati decine di treni a Roma, portando alla sospensione della linea ferroviaria.


Giornata nera per il trasporto pubblico della Capitale. A causa di un guasto nelle due stazioni ferroviarie principali di Roma, Termini e Tiburtina, è stata sospesa la linea ferroviaria, con ritardi di oltre 120 minuti.

Trenitalia ha comunicato tempestivamente la lista dei treni cancellati e continua ad aggiornare sulla situazione in tempo reale.

Ecco cosa sappiamo.

Treni bloccati a Roma: cos’è successo

A partire dalle 6.30 di stamattina, 2 ottobre 2024, la circolazione ferroviaria di Roma si è fermata.
Trenitalia ha fatto sapere che la causa sta in una “disconnessione degli impianti di Roma Termini e Roma Tiburtina”. Ma non si escludono altre piste, come quella dell’attacco hacker.

Stamattina alle 9.00, Trenitalia ha fatto sapere che i treni interessati al blocco erano 24: 15 regionali, 9 tra treni Alta velocità e Intercity. Attualmente, il numero dei treni bloccati sarebbe salito a 30.

Il traffico ferroviario della Capitale è totalmente fermo e ovviamente questo influisce sul traffico ferroviario nazionale, specialmente dei treni che passano per Roma.

Sono già stati cancellati 4 treni che partivano da Roma, diretti a Napoli, Torino e Milano. Soppressi anche tre convogli in partenza da Milano, che avevano destinazione Napoli, Roma e Salerno. È stato cancellato anche un treno in partenza da Napoli con arrivo a Milano e un altro da Torino con destinazione Roma.

Qui è possibile consultare l’elenco dei treni cancellati, messo a disposizione da Trenitalia e gli aggiornamenti in tempo reale.

Treni bloccati a Roma: la rabbia dei viaggiatori

Il mese di ottobre sarà già interessato da tantissimi scioperi che interesseranno il trasporto pubblico. Quest’incidente, totalmente inaspettato, alla circolazione ferroviaria di Roma aggrava la situazione, già piuttosto precaria, per i lavoratori, i pendolari e tutti coloro che utilizzano i treni per muoversi.

Come raccontato dalla giornalista e conduttrice tv di La7, Alessandra Sardoni: “Stazione Termini disconnessa. Non parte nessun treno. Trenitalia parla di guasto alla linea. Annunci solo via altoparlante (che non si sente) e sms”.

Migliaia di viaggiatori si sono riversati ai banchi delle informazioni per riprogrammare il loro viaggio, ma la comunicazione è messa a dura prova anche dai monitor informativi completamente spenti.

Treni bloccati a Roma: quali sono i diritti dei viaggiatori

Lo stop completo dei treni di stamattina a Roma è solo uno dei tanti casi che mettono a dura prova la vita dei viaggiatori.

Secondo il diritto europeo, il passeggero ha diritto ad essere informato sulle variazioni al servizio di trasporto, quando ci sono informazioni disponibili. Inoltre, in base all’entità del ritardo, nell’attesa di proseguire il suo viaggio, il passeggero ha diritto a pasti e bevande, alla sistemazione in albergo (o un’altra tipologia) e al relativo servizio di trasferimento.

Sempre in base all’entità del ritardo, pari o superiore a 60 minuti rispetto all’ora di arrivo nel luogo di destinazione indicato sul biglietto, il viaggiatore ha diritto di ricevere dall’impresa ferroviaria un indennizzo variabile dal 25% al 50% del prezzo del biglietto.

Attenzione però, perché l’indennizzo non è dovuto nei seguenti casi:

  • Se l’informazione del ritardo è stata fornita prima dell’acquisto del biglietto;
  • Nel caso in cui il ritardo sia inferiore ai 60 minuti;
  • Se il ritardo è avvenuto per cause non imputabili all’impresa ferroviaria.

Vediamo i vari rimborsi a seconda della società ferroviaria.

Trenitalia

Per Trenitalia (che comprende Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity), è previsto un indennizzo in bonus o denaro pari al

  • 25% del biglietto per ritardi tra 60 e 119 minuti;
  • 50% del biglietto per ritardi superiori a 120 minuti.

Per i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, l’indennità è pari al 25% del biglietto (solo bonus, non denaro) ed è riconosciuto per ritardi tra 30 e 59 minuti.

Il bonus può essere richiesto dopo 24 ore dall’effettuazione del viaggio ed entro 12 mesi, tramite biglietterie in stazione, l’agenzia di viaggio in cui è stato acquistato il biglietto, direttamente online sul sito di Trenitalia o tramite call-center (ma solo per i biglietti acquistati con carta di credito).

Per quanto riguarda, invece, il trasporto regionale di Trenitalia, la richiesta di indennizzo deve essere inoltrata, per posta, entro un anno dall’effettuazione del viaggio, alla Direzione regionale competente per la località di destinazione del viaggio. Bisognerà allegare il biglietto originale obliterato alla partenza e all’arrivo o la stampa cartacea in Pdf (in caso di biglietto elettronico).

La Direzione Regionale invierà, entro un mese dal ricevimento della richiesta, un documento per il ritiro dell’indennizzo in denaro.

Italo

Chi viaggia con Italo potrà ottenere un indennizzo pari al

  • 25%, in caso di ritardo tra i 60 e i 119 minuti;
  • 50%, in caso di ritardo superiore a 120 minuti.

A differenza di Trenitalia, però, non ci sarà bisogno di fare alcuna richiesta. L’indennizzo sarà riconosciuto automaticamente, entro 30 giorni, tramite voucher o, se si è iscritti al programma Italo più, sul Borsellino Italo.

In entrambi i casi, Italo invia una mail con l’avvenuto indennizzo.

Ai passeggeri spetta un rimborso anche per hotel o per giornate lavorative perse?

In caso di ritardo significativo o cancellazione del treno, le compagnie ferroviarie sono tenute a rimborsare il costo del biglietto.

Ma non solo: è possibile richiedere il rimborso anche per eventuali costi aggiuntivi sostenuti a causa del disservizio, come ad esempio la prenotazione di un hotel in caso di arrivo in tarda serata.

Per quanto riguarda la giornata lavorativa persa a causa del ritardo, il discorso si fa più complesso. Sebbene si tratti di un danno concreto per il passeggero, l’accertamento di tale danno è molto difficile da provare e il rimborso non è automatico. In questi casi, si può tentare una conciliazione con la compagnia ferroviaria, ma il risarcimento ottenuto sarebbe di importo contenuto.

Per tutelare i propri diritti, è fondamentale conservare il biglietto e qualsiasi altra documentazione utile (ad esempio, le fatture di hotel). È inoltre consigliabile presentare reclamo alla compagnia ferroviaria entro i termini previsti.