La circolare del MIT in arrivo annuncerà l’arrivo di un listino prezzi per sanare gli abusi edilizi, in riferimento al decreto Salva Casa: ecco nel dettaglio.


Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sta per pubblicare una circolare che definirà in modo preciso i costi delle oblazioni per regolarizzare le piccole irregolarità edilizie, come previsto dal recente decreto “Salva Casa”.

Vediamo di cosa si tratta.

Listino prezzi abusi edilizi decreto Salva Casa: un aiuto per i comuni

La nuova circolare, che prevedrebbe un vero e proprio “listino prezzi”, è stata richiesta con urgenza dai Comuni italiani, spesso alle prese con difficoltà nel quantificare le somme da richiedere ai cittadini per sanare gli abusi edilizi.

Il ministro Matteo Salvini ha spiegato che l’obiettivo è doppio.

Da un lato, fornire ai funzionari comunali uno strumento chiaro e preciso per agire, superando le preoccupazioni legate a possibili responsabilità legali. Dall’altro, garantire un flusso costante di entrate per gli enti locali, provenienti dalla regolarizzazione delle pratiche edilizie.

Quanto costerà sanare gli abusi?

Le tariffe delle oblazioni, come previsto dal decreto, varieranno a seconda della gravità dell’infrazione e della conformità dell’intervento alla normativa urbanistica.

In linea generale, si prevede una spesa da un minimo di 516 euro ad un massimo di 10’328 euro.

Tuttavia, per gli interventi conformi alla normativa, sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda, l’importo sarà dimezzato.

Decreto Salva Casa: le altre novità

Oltre a facilitare la regolarizzazione delle pratiche edilizie, il decreto “Salva Casa” mira a sbloccare i cantieri fermi in tutta Italia. In particolare, il governo sta lavorando ad una proposta di legge unitaria per salvaguardare la pianificazione urbanistica comunale, con un’attenzione particolare alla situazione di Milano, dove sono state contestate alcune interpretazioni troppo permissive delle norme edilizie.

La nuova normativa prevede un termine di 6 mesi per riordinare la disciplina urbanistica, identificando i casi in cui è necessaria l’adozione di un piano particolareggiato o di una lottizzazione convenzionata.

Per gli interventi già realizzati o autorizzati prima dell’entrata in vigore della nuova legge, si prevede una sorta di “sanatoria”, a patto che rispettino determinate condizioni, come la realizzazione di nuovi edifici su lotti individuali situati in aree edificate e urbanizzate.