L’istituto della Vigilanza Collaborativa di Anac è sempre più diffuso tra le stazioni appaltanti: ecco nel dettaglio.


Sempre più stazioni appaltanti scelgono di affidarsi alla vigilanza collaborativa promossa dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac).

Questa nuova e innovativa modalità di controllo, applicata ai contratti pubblici di maggiore rilievo, si sta rivelando uno strumento fondamentale per garantire la trasparenza e l’integrità delle procedure di affidamento, scongiurando il rischio di infiltrazioni criminali.

Ecco nel dettaglio.

Vigilanza Collaborativa: un successo per l’Anac

Il successo di questa modalità è stato confermato anche in un recente convegno organizzato dall’Anac, nel quale è emerso chiaramente il ruolo centrale e l’importanza di questa “best practice”.

Come spiegato, la vigilanza collaborativa si basa su una serie di principi chiave:

  • Un approccio olistico: verifiche e controlli sono più efficaci quando sono condotti in modo coordinato e con uno scambio continuo di informazioni tra tutte le istituzioni coinvolte;
  • Supervisione e controlli collaborativi: l’obiettivo non è solo prevenire l’illegalità, ma anche intervenire tempestivamente per risolvere eventuali problemi e garantire il regolare svolgimento dei lavori;
  • Problem solving anticipato: le stazioni appaltanti possono chiedere pareri e indicazioni all’Anac per prevenire eventuali irregolarità, favorendo così un approccio proattivo e costruttivo;
  • Fiducia reciproca: questo tipo di vigilanza non si limita a controllare, ma offre anche un supporto alle stazioni appaltanti, creando un clima di fiducia e collaborazione.

I vantaggi della Vigilanza collaborativa di Anac

Questo strumento permette di individuare e prevenire tempestivamente eventuali rischi di corruzione o infiltrazioni mafiose. In secondo luogo, garantisce una maggiore trasparenza e legalità nelle procedure di affidamento, rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Infine, contribuisce a migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica.

La vigilanza collaborativa rappresenta un esempio concreto di come la prevenzione possa essere più efficace della repressione. In questo modo, l’Anac conferma il suo impegno nella lotta alla corruzione e dimostra come sia possibile coniugare il rigore del controllo con la collaborazione e il dialogo tra le istituzioni.