La sentenza del TAR Veneto 2142/2024, ha offerto un chiarimento sulla riattivazione dell’istituto del soccorso istruttorio, accogliendo il ricorso presentato da un operatore economico escluso da una procedura di prequalifica in una gara d’appalto.
La vicenda riguarda una procedura ristretta soprasoglia indetta in base al nuovo Codice Appalti (d.lgs. n. 36/2023, art. 72), durante la quale il ricorrente ha contestato la mancata proroga del termine per la presentazione delle domande di partecipazione, nonostante le modifiche significative apportate ai documenti di gara.
La società esclusa ha evidenziato come il tempo ridotto per la predisposizione della documentazione richiesta rispetto agli altri partecipanti abbia creato un grave svantaggio. Tale situazione ha portato a errori nella presentazione dei documenti, in particolare per quanto riguarda le procure tradotte dalla lingua spagnola. L’azienda ha sostenuto che la Regione avrebbe dovuto concedere più tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni del disciplinare di prequalifica, in conformità con l’art. 92 del d.lgs. 36/2023, che prevede la proroga dei termini qualora vengano apportate modifiche rilevanti.
Riattivazione del soccorso istruttorio: le indicazioni del TAR Veneto
L’elemento centrale del ricorso risiedeva nell’ambiguità della traduzione giurata delle procure depositate, un aspetto che avrebbe potuto essere chiarito con una riattivazione del soccorso istruttorio. L’operatore ha sottolineato come la Stazione appaltante avrebbe dovuto richiedere ulteriori spiegazioni prima di procedere con l’esclusione, offrendo così alla società la possibilità di correggere eventuali difformità rispetto alle richieste della gara. Questo avrebbe permesso di fornire una traduzione più precisa delle procure, come successivamente fatto dall’azienda nella fase di autotutela.
La sentenza del TAR ha ribadito che il principio del soccorso istruttorio, regolato dall’art. 6 della legge n. 241/1990, mira a evitare che la rigidità formale delle procedure pubbliche possa compromettere la sostanza delle offerte, soprattutto laddove non vi sia un pregiudizio per la parità tra i concorrenti. In particolare, il soccorso istruttorio ha l’obiettivo di favorire una competizione equa tra le imprese, garantendo che errori o difformità di natura formale non ostacolino il corretto esito della gara.
L’importanza di questo strumento risiede nella sua capacità di garantire una libera concorrenza, principio cardine del nuovo Codice dei contratti pubblici. Tale principio, secondo il TAR, ha un valore non soltanto programmatico, ma anche normativo, diventando un criterio di interpretazione applicativa delle disposizioni che regolano le gare pubbliche.
In conclusione, il TAR Veneto ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento di esclusione e ordinando la riammissione della società alla gara. Questo dovrà avvenire previa riattivazione del soccorso istruttorio, se necessario, per consentire la piena dimostrazione della validità dei contratti di avvalimento presentati. La sentenza sottolinea l’importanza di un approccio più flessibile e sostanzialmente equo nelle procedure di evidenza pubblica, evitando che formalismi inutili possano compromettere il risultato finale della competizione tra le imprese.