Il celebre artista romano Zerocalcare ha lanciato un video appello per invitare i cittadini a sostenere il referendum per ridurre i tempi necessari per ottenere la cittadinanza italiana.


Mancano solo pochi giorni per firmare, e l’artista sottolinea l’urgenza dell’iniziativa. L’appello arriva in un momento importante, con la scadenza per la raccolta firme ormai imminente. Si tratta di giornate decisive per il futuro della proposta referendaria, e la mobilitazione dei cittadini potrebbe fare la differenza.

Ricordiamo che entro il 30 settembre vanno raccolte 500mila firme.

Il quesito referendario

Il fulcro della proposta riguarda la riduzione da 10 a 5 anni del requisito di residenza legale necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Il quesito referendario, nello specifico, chiede l’abrogazione di alcune parti della legge n. 91 del 5 febbraio 1992, che regola la concessione della cittadinanza italiana.

Attualmente, la legge italiana richiede 10 anni di residenza per poter chiedere la cittadinanza, ma il referendum in questione propone di dimezzare questo periodo.

Un aspetto centrale che va chiarito è che il referendum non rende la cittadinanza un diritto automatico per chiunque risieda in Italia da almeno cinque anni.

Come già anticipato infatti oltre alla residenza, rimarrebbero in vigore tutti gli altri criteri previsti dalla legge, come la conoscenza della lingua italiana e un reddito sufficiente a sostenersi.

La riduzione del termine di residenza è solo uno degli elementi necessari per ottenere la cittadinanza, ma il processo continuerebbe a richiedere il rispetto di una serie di requisiti rigorosi.

Qui tutti i dettagli sulla raccolta firme e su come aderire.

La mobilitazione

Nel weekend migliaia di persone hanno partecipato alla raccolta firme per indire il referendum sulla cittadinanza proposto all’inizio del mese dal deputato Riccardo Magi, del partito progressista +Europa. Nel giro di pochi giorni le firme sono passate da decine a centinaia di migliaia per via di una grande mobilitazione online, alimentata anche da vari personaggi famosi che ne hanno parlato.

Ed in prima linea si è schierato anche Zerocalcare, noto artista, fumettista e scrittore di opere molto apprezzate quali (solo per citarne qualcuna) La profezia dell’armadillo, Kobane Calling, e Macerie prime. Di recente, ha anche creato e diretto due serie animate televisive che hanno avuto molto successo, Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo.

Le ragioni di Zerocalcare a favore del quesito referendario

Secondo Zerocalcare, questa modifica rappresenterebbe un passo importante verso una maggiore equità sociale. Nel suo appello, afferma: “Consentire a chi vive, lavora e ha legami stabili in questo Paese di avere gli stessi diritti degli altri cittadini è una questione di giustizia”.

Il fumettista ha sottolineato che, al momento, mancano circa 300.000 firme per raggiungere il quorum necessario e poter presentare il quesito referendario. “Mancano 9 giorni per firmare – spiega – e penso che sia una delle cose che potrebbe riportare un po’ di giustizia e fotografare il cambiamento di un Paese“.

L’appello di Zerocalcare, con il suo tono diretto e sincero, mira a sensibilizzare un vasto pubblico su un tema spesso dibattuto ma mai realmente risolto. La cittadinanza, infatti, è un argomento complesso che coinvolge migliaia di persone che, pur vivendo e contribuendo alla società italiana, non godono degli stessi diritti dei cittadini di nascita.

Con questa iniziativa, l’artista spera di smuovere le coscienze e far riflettere sull’importanza di un sistema più inclusivo, che rispecchi le trasformazioni sociali in atto nel Paese. “Mi sembra una cosa opportuna da fare“, conclude, invitando tutti a firmare e a diffondere il messaggio.

Referendum sulla cittadinanza: l’appello di Zerocalcare [VIDEO]

Qui di seguito il video con l’appello dell’artista Zerocalcare.

Malfunzionamenti e problemi tecnici nella piattaforma di registrazione

Purtroppo è nostro compito anche riportare alcune segnalazioni di malfunzionamento nella piattaforma di adesione. Anche alcuni nostri lettori hanno segnalato e denunciato rallentamenti e blocchi durante il tentativo di partecipazione alla raccolta firme.

Negli ultimi giorni il portale del Ministero della Giustizia, destinato alla raccolta delle adesioni online, ha infatti subito gravi malfunzionamenti. Gli utenti che tentano di collegarsi per firmare si sono trovati di fronte a continui messaggi di errore. Anche chi riesce a identificarsi tramite il sistema SPID viene bloccato da una schermata che recita: “Si è verificato un errore interno al server“.

La situazione è particolarmente critica perché avviene proprio nei giorni più delicati della campagna, quando l’affluenza per firmare ha raggiunto livelli record. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha dichiarato che fino al momento del crash la raccolta proseguiva con un ritmo impressionante di circa 10.000 firme all’ora. Questo improvviso intoppo ha però rallentato drasticamente il processo, con migliaia di persone impossibilitate a completare l’operazione.

Magi ha spiegato che il sovraccarico è stato causato dall’elevato numero di firme inviate alla piattaforma nello stesso momento, portando il sistema a un blocco tecnico. “Da circa due ore – ha dichiarato Magi – migliaia di persone stanno provando a firmare per il referendum senza successo”. La situazione è stata prontamente segnalata agli uffici competenti, e si attende una risposta da parte delle autorità per risolvere il problema il più presto possibile.

Questo tipo di inconveniente tecnico rischia di compromettere la corsa contro il tempo per raggiungere il numero di firme necessarie.  L’episodio infatti evidenzia l’importanza di infrastrutture digitali solide, soprattutto in contesti che richiedono una partecipazione massiccia e tempestiva come quello della raccolta firme per i referendum.