La Corte dei Conti ha recentemente pubblicato la Relazione 2024 sulla gestione finanziaria degli enti locali, fornendo un quadro dettagliato dell’andamento economico e degli investimenti.
La Relazione 2024 della Corte dei Conti mette in luce un quadro complessivamente positivo, con segni di ripresa e miglioramento nella gestione finanziaria degli enti locali. Tuttavia, permangono sfide legate alla gestione delle risorse, all’efficienza dei progetti e alla sostenibilità del debito. La continua attenzione alla qualità della spesa e alla trasparenza nella rendicontazione sarà cruciale per garantire la sostenibilità finanziaria e il successo degli investimenti pubblici nei prossimi anni.
Investimenti e performance dei Comuni
Nel 2023, i Comuni italiani hanno ricevuto oltre 100.000 progetti e finanziamenti, per un totale di 40,4 miliardi di euro. Di questi, 33,5 miliardi provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, gli investimenti comunali nel 2022 sono stati inferiori alle previsioni del Documento di economia e finanza (DEF), con un incremento modesto del 4,1% rispetto all’anno precedente. La velocità di realizzazione è calata, passando dal 56,6% del 2021 al 53,1% del 2022.
Il 2023 ha segnato una ripresa significativa, con un incremento del 40,3% nei pagamenti per investimenti fissi lordi, raggiungendo circa 16,3 miliardi di euro. Questo aumento è principalmente attribuibile agli investimenti del PNRR, che hanno iniziato a passare dalla fase progettuale a quella di realizzazione. Le spese non sono distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale: il Nord Italia, con Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte, e il Sud, con Calabria, Puglia e Campania, hanno mostrato le performance migliori. In particolare, la Sicilia e la Calabria hanno visto aumenti molto significativi rispettivamente del 79% e del 104%.
Province e Città Metropolitane
Il 2022 ha visto un incremento delle entrate per Province e Città metropolitane, con un aumento di quasi 1,5 miliardi di euro (+20,8%). Tuttavia, si è notata una riduzione dell’autonomia di entrata a favore dei trasferimenti statali. . Accanto all’espansione delle spese di investimento, si evidenzia, per le Province, l’aumento dei pagamenti alle imprese, in crescita del 28%.
Nel dettaglio, la relazione distingue la spesa in conto capitale per missioni, evidenziando come il 97,5% delle risorse sia stata dedicata agli investimenti nel settore della viabilità, dell’edilizia scolastica e dell’ambiente, funzioni chiave delle Province.
La relazione conferma invece il costante calo delle entrate proprie, quelle derivanti da IPT e RCauto, praticamente il 90% delle entrate correnti proprie delle Province e su cui si fonda l’autonomia tributaria del comparto: nel 2022 l’RCauto registra infatti una diminuzione pari al 4,6%, mentre l’IPT fa segnare una tendenza negativa ancora peggiore pari al 10,7%. In totale, in valori assoluti, si tratta di 248 mln di euro in meno.
Gestione del PNRR
La gestione del PNRR ha rappresentato una sfida per molti enti locali, che hanno dovuto affrontare una carenza di personale qualificato. Per ovviare a questa situazione, sono state introdotte norme che permettono assunzioni in deroga e la creazione di centrali uniche di progettazione e committenza. La rendicontazione dei progetti dovrebbe avvenire attraverso il sistema ReGiS, ma si sono riscontrate problematiche di sovrapposizione e sottoutilizzazione dei dati.
L’analisi dei dati mostra che nel 2023, nonostante le difficoltà, gli investimenti sono aumentati e il comparto comunale ha mostrato una maggiore capacità di spesa. La riforma del Codice dei contratti pubblici ha semplificato le procedure di affidamento, rendendo più agevole la realizzazione dei progetti.
Situazione finanziaria e liquidità
Nonostante l’aumento degli investimenti, non si osservano problemi generali di liquidità. Le disponibilità di cassa dei Comuni sono cresciute significativamente, passando da circa 22 miliardi di euro alla fine del 2019 a circa 38 miliardi di euro alla fine del 2023. Le anticipazioni di tesoreria sono diminuite, e l’uso dei fondi vincolati è calato, suggerendo una gestione più efficiente delle risorse.
Equilibri di bilancio e risultati di Amministrazione
Alla fine del 2022, il risultato contabile complessivo dei Comuni è stato positivo, con un saldo di 56,93 miliardi di euro, migliorato rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la parte disponibile del bilancio è risultata negativa per circa 2,18 miliardi di euro, sebbene ci sia stato un miglioramento rispetto all’anno precedente. Gli accantonamenti per rischi e debitori hanno mostrato un incremento, con un aumento del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE), mentre il Fondo anticipazione di liquidità (FAL) ha continuato a contrarsi.
La qualità della rendicontazione ha mostrato segni di miglioramento, con una riduzione dei Comuni con risultati di competenza negativi e un incremento della disponibilità per spese di investimento.
Patrimonio e debito
La situazione patrimoniale dei Comuni ha visto un miglioramento nella qualità degli attivi, con un incremento delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Tuttavia, il debito dei Comuni è aumentato, soprattutto per quelli di dimensioni medie e piccole. Nonostante l’incremento complessivo del debito, c’è una tendenza positiva nella gestione della liquidità.