Thierry Breton, Commissario Europeo al Mercato Interno, ha annunciato le dimissioni dal suo incarico alla Commissione UE con effetto immediato: scopriamone i motivi.
Si tratta di dimissioni che non solo mettono in discussione gli equilibri interni alla Commissione Europea ma potrebbero anche influenzare le dinamiche politiche dell’Unione nei prossimi mesi.
La decisione di Breton di lasciare l’incarico dimostra infatti un clima di crescente conflitto all’interno delle istituzioni europee, con ripercussioni potenzialmente significative per il futuro della governance europea.
Scopriamo quanto è accaduto e cosa ci sta dietro.
Le dimissioni di Thierry Breton dalla Commissione UE
Thierry Breton, Commissario Europeo al Mercato Interno, ha annunciato la sua decisione di lasciare il suo incarico alla Commissione Europea con effetto immediato. L’annuncio, fatto attraverso una lettera pubblicata su X, segna un significativo cambiamento nella scena politica europea e segue un periodo di tensioni con la Presidente Ursula von der Leyen.
I would like to express my deepest gratitude to my colleagues in the College, Commission services, MEPs, Member States, and my team.
Together, we have worked tirelessly to advance an ambitious EU agenda.
It has been an honour & privilege to serve the common European interest🇪🇺 pic.twitter.com/wQ4eeHUnYu
— Thierry Breton (@ThierryBreton) September 16, 2024
Breton, che era stato proposto dal Presidente francese Emmanuel Macron per un secondo mandato, ha espresso forte disappunto riguardo alla gestione della Commissione da parte di von der Leyen.
L’attacco a Ursula von der Leyen
Nella lettera di dimissioni, Thierry Breton ha espresso aspre critiche nei confronti della Presidenza della Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen. Breton ha descritto la gestione della Commissione come “discutibile”, suggerendo che ci siano state decisioni e pratiche che hanno sollevato dubbi sulla loro correttezza e trasparenza.
Una delle principali accuse sollevate da Breton riguarda la richiesta fatta dalla Presidente von der Leyen alla Francia di ritirare la sua candidatura per un secondo mandato. Secondo quanto riportato da Breton, questa richiesta non è stata discussa direttamente con lui, ma è stata invece comunicata attraverso canali indiretti. Questo approccio è stato percepito come una mancanza di rispetto e di dialogo aperto, alimentando il malcontento di Breton.
In aggiunta, Breton ha denunciato che, in cambio della ritirata del suo nome, von der Leyen avrebbe offerto alla Francia un portafoglio politico di minor rilievo. Questa proposta è stata vista come una mossa politica per limitare l’influenza della Francia all’interno della Commissione Europea, un fatto che Breton ha considerato inaccettabile e motivato ulteriormente la sua decisione di dimettersi.
La reazione dell’Eliseo all’annuncio di dimissioni è stata tempestiva. Il governo francese ha subito comunicato che il nuovo commissario europeo designato sarà Stéphane Séjourné, attuale Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri. Séjourné, noto per la sua esperienza come ex europarlamentare e per il suo ruolo di segretario del partito Renaissance fondato da Emmanuel Macron, prenderà il posto di Breton.
Con soli 39 anni, Séjourné rappresenta una nuova generazione di politici europei e porterà con sé una significativa esperienza a livello nazionale e internazionale.
L’arrivo di Séjourné potrebbe segnare un nuovo capitolo per la Francia all’interno della Commissione Europea, con potenziali implicazioni per le politiche e le dinamiche dell’Unione Europea. Il suo incarico potrebbe influenzare non solo le relazioni interne tra gli Stati membri, ma anche la direzione futura delle politiche europee, a partire dal ruolo che la Francia avrà nella definizione delle priorità della Commissione.