L’anno scolastico 2024/2025 è cominciato nel caos: cattedre scoperte, supplenze non assegnate e orari ridotti nonostante la presenza e la disponibilità di migliaia di docenti idonei all’insegnamento, che restano precari o senza incarico.
Un vero e proprio paradosso organizzativo aggravato dal malfunzionamento dell’algoritmo ministeriale GPS per l’assegnazione delle supplenze, che “salta” e lascia a casa insegnanti con punteggi alti e non include tutte le cattedre disponibili nei primi bollettini. In grave difficoltà anche le segreterie didattiche: i continui tagli al personale ATA, le assunzioni precarie e stagionali e il sovraccarico di lavoro renderà impossibile la necessaria gestione delle supplenze. La continuità didattica e lo svolgimento regolare delle lezioni è rischio.
Caos scuola: cattedre scoperte, docenti senza incarico e algoritmo GPS difettoso
Nonostante la presenza e la disponibilità di migliaia di docenti che hanno superato i concorsi e ottenuto tutte le abilitazioni e l’idoneità all’insegnamento le cattedre e le supplenze restano scoperte. Mentre le scuole, già in grave difficoltà, faticano a garantire l’inizio e il regolare svolgimento delle lezioni delle lezioni. Un paradosso, e, al tempo stesso, un esempio emblematico del caos organizzativo del sistema scolastico che rischia di andare in tilt.
L’algoritmo ministeriale per l’assegnazione degli incarichi da GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) continua a non funzionare. Sbaglia a calcolare i punteggi e spesso non include tutte le cattedre disponibili nei primi bollettini. Insegnanti con punteggi alti vengono esclusi nella selezione effettuata dalla procedura informatizzata e rimangono di conseguenza senza incarico. Il “salto” dell’algoritmo è determinato dalla compilazione delle preferenze. “Ogni precario compila una lista di preferenze senza avere idea dei posti effettivamente disponibili. E se, al tuo turno, l’algoritmo non trova una cattedra corrispondente alle tue preferenze, sei considerato rinunciatario.” Queste le parole di denuncia di Lucia Donat Cattin, dell’esecutivo nazionale Usb Scuola.
Ma il vero problema, denunciato da anni da ANIEF, dalla FLC CGL e dagli stessi sindacati e associazioni di inseganti è il precariato del corpo docente. Un problema cronico che da decenni affligge il sistema scolastico ma che quest’anno ha registrato cifre record. In sette anni il numero dei docenti precari è aumentato del 72%. Secondo le stime elaborate da ANIEF, nell’anno scolastico 2024/2025 gli insegnati precari saranno circa 250mila. Per il presidente dell’ANIEF Marcello Pacifico la scuola pubblica sta per affrontare “un altro annus horribilis – in cui è a serio rischio la continuità didattica”.
Anche per la Segretaria nazionale della FLC CGIL Manuela Calza “il malfunzionamento dell’algoritmo è solo la punta dell’iceberg, “il vero problema è il precariato, una condizione che colpisce un quarto della forza lavoro scolastica e ha conseguenze dirette sugli studenti – “partiremo con 200.000 incarichi a tempo determinato – e ancora non sappiamo quanti siano stati effettivamente assegnati”.
Caos scuola: carenza del personale ATA e segreterie didattiche in tilt
Il problema del precariato non riguarda solo il corpo docente ma anche il personale tecnico amministrativo (ATA). Le assunzioni stagionali, i continui tagli alle risorse e la carenza cronica di personale rischiano di mandare in tilt le segreterie didattiche il cui lavoro è di fondamentale importanza per il corretto funzionamento degli istituti scolastici. Negli ultimi anni sono stati tagliati più di 50 mila posti di lavoro e, ad oggi, oltre 20mila risultano scoperti.
Fonte: articolo di Martina Pietrograzia