Dal prossimo mese di gennaio 2025, per la realizzazione di opere pubbliche in appalto, dai progetti di costruzione, alle ristrutturazioni e ai lavori di manutenzione di un valore superiore ad un milione di euro, il BIM, Buinding Information Modeling, diventerà obbligatorio.

L’introduzione del BIM obbligatorio in Italia è un’innovazione molto importante per tutto il settore delle opere pubbliche, in quanto apre la strada verso il processo di totale digitalizzazione di ogni progetto.

Nel dettaglio, BIM significa Building Information Model, ed è un metodo di lavoro che offre la possibilità di realizzare un modello digitale in 3D di qualsiasi opera edile, includendo tutte le informazioni tecniche utili per la realizzazione del progetto stesso: una vera e propria versione digitale, che consente di simulare con la massima precisione ogni aspetto dell’opera.

Diventa quindi necessario, per le imprese di costruzioni che operano nel campo degli appalti pubblici, attenersi alla normativa e seguire un percorso di formazione dedicato, considerando che il Nuovo Codice Appalti prevede l’obbligo del BIM, come abbiamo detto, per i progetti di un valore superiore ad un milione di euro, sia per le nuove costruzioni che per gli interventi su strutture già esistenti.

Al contrario, il BIM non riguarda gli appalti per un importo inferiore a 1 milione di euro e gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, ad esclusione dei casi in cui si sia già fatto uso di strumenti e modelli digitali.

In realtà, l’obbligo di BIM in Italia non è una novità: è già stato introdotto dal 2019, dapprima per gli appalti di importo superiore ai 100mila euro, tale importo è stato incrementato gradualmente fino ad 1 milione di euro, valore massimo fissato dal prossimo gennaio 2025.

Dove rivolgersi per ottenere la certificazione BIM

Per gli operatori economici e le stazioni appaltanti che operano nel settore costruzioni, dipendenti di imprese private o pubbliche ma anche liberi professionisti e progettisti, Dirextra Alta Formazione offre la possibilità di frequentare i migliori corsi BIM appalti e di ottenere la relativa certificazione, in conformità alla normativa UNI 11337-7.

Gli iscritti ai corsi BIM di Dirextra possono sostenere l’esame per la certificazione grazie alla convenzione con un ente di valutazione accreditato, sia al termine del corso che in un secondo tempo. Dirextra Alta Formazione offre un catalogo di corsi e mini master nell’ambito degli appalti pubblici, con la presenza di un team di professionisti del settore in possesso di approfondite competenze e lunga esperienza.

Il Gruppo Dirextra opera da tempo nel campo dell’alta formazione per il settore costruzioni delle grandi opere pubbliche, proponendo master e corsi, offrendo consulenze in ambito di appalti, gestione dei lavori e sicurezza e assistendo le imprese nella ricerca di personale specializzato. In particolare, Dirextra Alta Formazione è presente sul mercato da oltre 21 anni, organizzando corsi di approfondimento e aggiornamento e corsi per le imprese che si occupano di appalti pubblici: BIM, ma anche Appalti Pubblici, Project Management, Direzione Tecnica del Cantiere, Budget di Commessa, Planner Primavera P6 e altro, sempre con l’intento di fornire competenze elevate e ricercate sul mercato e certificazioni delle competenze.

È disponibile anche una serie di corsi specifici per favorire l’inizio (start-up) della carriera), finalizzati al rapido inserimento nel mondo del lavoro di giovani professionisti, quali possono essere ingegneri, architetti, geometri e laureati in economia e in legge, offrendo loro un canale preferenziale verso le imprese di costruzione più affermate e impegnate nella realizzazione di progetti prestigiosi.

Quali sono i vantaggi del BIM obbligatorio per gli appalti pubblici

L’obbligo del BIM porterà diversi vantaggi nel settore dell’edilizia, per quanto il percorso di digitalizzazione possa risultare inizialmente complesso.

In ogni caso, il BIM può favorire la collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte in un’opera edile, dai progettisti alle imprese di costruzione, può aiutare a ridurre le tempistiche e ad ottimizzare i costi raggiungendo comunque un elevato livello qualitativo, e può favorire la sostenibilità ambientale, migliorando la gestione sia delle risorse che dei materiali di scarto.

D’altra parte, le difficoltà nel conformarsi a queste nuove disposizioni riguardano soprattutto l’obbligo di formazione per le imprese pubbliche e private e l’investimento da sostenere per dotarsi sia di software che di hardware.

Nella gestione degli appalti, il BIM verrà impiegato in tutte le diverse fasi:

  • Progettazione: dalle prime bozze ai disegni esecutivi;
  • Gara d’appalto: stesura e redazione del capitolo informativo e valutazione delle proposte;
  • Esecuzione: organizzazione completa del cantiere, pianificazione dei lavori e analisi dei costi;
  • Gestione: gestione dell’opera edile finita, dalla manutenzione, alle modifiche e alle ristrutturazioni.

In sostanza, il BIM obbligatorio costituisce una risorsa importante per l’edilizia italiana, sebbene possa apparire inizialmente complesso e difficoltoso, e rappresenta un investimento importante che può rendere le imprese più competitive, senza dimenticare l’aspetto della sostenibilità.

Aggiornarsi a queste nuove disposizioni significa per le aziende avere maggiori opportunità sul mercato degli appalti pubblici, oltre a semplificare e migliorare ogni fase del processo, dalla progettazione, all’esecuzione, ai successivi interventi di ristrutturazione.

Inoltre, adottando la tecnologia BIM, le imprese edili iniziano ad avviarsi verso quelle che saranno le tecnologie informatiche del futuro, dall’Intelligenza Artificiale, alla Realtà Aumentata, al Metaverso e così via.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ