L’Inps ha dato diverse istruzioni sui pagamenti diretti di malattia, maternità, permessi 104 e congedo straordinario: ecco cosa sapere.


L’Inps ha fornito nuovi chiarimenti in merito al pagamento diretto delle indennità di malattia, maternità, permessi previsti dalla Legge 104 e per il congedo straordinario.

Le nuove indicazioni sono state delineate dal messaggio interno n°2909 del 30 agosto 2024, che ancora non è stato pubblicato sul portale ufficiale dell’Inps.

Il messaggio, però, indica i criteri e le modalità con cui l’Inps gestirà queste richieste, soprattutto nei casi in cui il datore di lavoro non anticipa le somme spettanti.

Vediamo cosa c’è da sapere.

Pagamento diretto: come funziona per l’Inps

Per “pagamento diretto” da parte dell’Inps, intendiamo una modalità di erogazione delle indennità che spettano ai lavoratori in situazioni specifiche, quando il datore non effettua l’anticipazione prevista dalla legge.

In questo modo, si garantisce al lavoratore il pagamento dell’indennità, senza dover dipendere dal datore di lavoro.
Il lavoratore dovrà comunicare il proprio IBN all’Inps. L’Istituto, poi, liquiderà e accrediterà le prestazioni al lavoratore, sostituendosi al datore di lavoro.

Nel messaggio dell’Inps, s’invita il lavoratore a presentare una dichiarazione, nella quale dovrà sottoscrivere di non aver ricevuto alcuna somma a titolo di anticipazione, da parte del datore di lavoro, per l’indennità richiesta.

Se, invece, il datore di lavoro ha anticipato parzialmente l’indennità, l’Inps dovrà verificare l’importo già corrisposto e procedere con la liquidazione del saldo relativo ai pagamenti non ancora retribuiti.

In questo modo, il sistema garantisce che il lavoratore non riceva il doppio pagamento per lo stesso periodo, assicurando una corretta gestione delle risorse pubbliche.

Quali sono i casi in cui applica il pagamento diretto?

Nel messaggio n°2909, l’Inps riepiloga i casi specifici in cui è previsto il pagamento diretto delle indennità.

Questi casi comprendono:

  • Il rifiuto esplicito del datore di lavoro: se l’azienda è attiva e comunque rifiuta di anticipare l’indennità, allora il lavoratore può richiedere il pagamento diretto all’Inps;
  • Caso di procedura concorsuale del datore di lavoro: se l’azienda è sottoposta a fallimento o ad un’altra procedura concorsuale e il datore di lavoro non può anticipare l’indennità;
  • Pagamento diretto della cassa integrazione: se l’Inps sta effettuando il pagamento diretto della cassa integrazione o di altri trattamenti salariali in deroga, si potrà applicare la stessa modalità per le indennità;
  • Inadempimento accertato dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro;
  • Cessazione dell’attività lavorativa del datore di lavoro;
  • Nel caso di aziende che non hanno l’obbligo di anticipazione, come previsto in base al contratto collettivo nazionale (CCNL) di riferimento.

L’Inps, ovviamente, effettuerà una verifica, prima di procedere al pagamento diretto delle indennità.
Il controllo serve ad evitare duplicazioni del pagamento e, nel caso in cui il datore di lavoro abbia già corrisposto un anticipo, l’Inps si occuperà del saldo.