Nei centri storici, c’è l’obbligo di spazio per il parcheggio libero? Ecco cosa dice una recente sentenza della Cassazione. 


Sempre più complesso e costoso parcheggiare in città, ancora di più nei centri storici. La situazione di migliaia di automobilisti potrebbe ancora peggiorare, vista l’ultima sentenza della Corte di Cassazione che, con l’ordinanza 20293 del 23 luglio 2024, ha deciso che, nei centri storici soprattutto e comunque nelle aree ad alta pedonalizzazione, dove sussistono anche zone a traffico limitato, non vi è l’obbligo per i comuni di garantire l’esistenza di un numero congruo di parcheggi liberi.

Parcheggio libero nei centri storici: non è un obbligo

Il pronunciamento origina da un ricorso di un automobilista che era stato multato a Catania per aver parcheggiato nelle strisce blu del Centro Storico senza provvedere a pagare il ticket. Per contestare la sanzione l’automobilista aveva addotto quale principale motivazione la scarsità, ne suo caso l’impossibilità, a reperire parcheggi gratuiti nelle vicinanze. Il ricorso si basava sul principio generale in base al quale l’Ente locale deve garantire posti auto liberi ai cittadini ma può anche disporre, a seguito della redazione di specifici strumenti di pianificazione detti ‘piani urbani’, degli stalli per la sosta a pagamento.

Nello specifico è il comma 8 dell’articolo 7 del Codice della strada a stabilire che, qualora il Comune decida di predisporre delle aree da destinare a parcheggio con custodia o li dia in concessione oppure disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, deve riservare un’adeguata area, destinata al parcheggio libero. Il ricorso del cittadino è però stato respinto sia dal Giudice di pace, al quale l’aveva presentato in prima istanza, che dal Tribunale.

Le motivazioni espresse nella sentenza della Cassazione richiamano quale ‘caso speciale’ la particolarità dei centri storici di pregio, dove la bellezza dei luoghi può coincidere con la volontà dell’amministrazione di non vederli invasi dalle auto in sosta, come anche di favorire altre forme di mobilità più sostenibile. Non possono quindi essere estese indistintamente a tutto il territorio Nazionale, seppure ricco di centri storici e di bellezze architettoniche.

Resta da domandarsi se non serva, invece, un obbligo da imporre a molti comuni, non tanto di provvedere ad un maggior numero di strisce bianche per il parcheggio, quanto piuttosto a lavorare seriamente su piani di mobilità alternativa, magari con un servizio di mezzi pubblici che raggiungano, o per lo meno si avvicinino, agli standard delle Città Europee, ancora purtroppo un lontano miraggio per moltissimi centri cittadini.


Fonte: articolo di Rossella Angius