A rischio la continuità didattica”: questo l’allarme dei presidi dopo l’approvazione dei calendari scolastici 2024/2025 e con gli istituti alle prese con un record di docenti precari e carenza cronica di personale ATA.


Approvati i calendari scolastici di tutte le regioni con le date di inizio e fine delle lezioni. Come ogni anno le scuole dovranno affrontare il cronico problema della carenza di personale docente e tecnico amministrativo (ATA).

Record di docenti precari: 250mila maestri e professori “a scadenza”. In grave difficoltà anche le segreterie didattiche: oltre 20mila posti vacanti. La carenza del personale ATA e il sovraccarico di lavoro renderà impossibile la necessaria gestione delle supplenze. L’allarme dei Presidi: “A rischio la continuità didattica”. Vediamo nel dettaglio i calendari scolastici regionali (le date di inizio e fine delle lezioni e i giorni di festività) e le preoccupanti stime elaborate da ANIEF- “Associazione nazionale insegnanti e formatori” sul numero record di docenti precari e di personale tecnico amministrativo.

Calendari scolastici regionali 2024/2025 

Le regioni hanno approvato e pubblicato i calendari scolastici per l’anno accademico 2024/2025. I primi  a tornare in classe saranno gli studenti della Provincia autonoma di Bolzano insieme agli alunni delle scuole dell’infanzia della Lombardia. Per loro la campanella suonerà giovedì 5 settembre con un anticipo di ben 11 giorni rispetto agli alunni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana che torneranno sui banchi il 16 settembre. Ecco nel dettaglio le date di inizio e fine delle lezioni in tutte le regioni italiane e i giorni di festività nazionale in cui le scuole italiane rimarranno chiuse.

Data inizio e fine delle lezioni:

  • Abruzzo: 16 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Basilicata: 16 settembre – 10 giugno 2025 (30 giugno per le scuole dell’infanzia)
  • Bolzano: 5 settembre – 13 giugno 2025
  • Calabria: 16 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Campania: 12 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Emilia Romagna: 16 settembre 2024 – 6 giugno 2025
  • Friuli Venezia Giulia: 11 settembre (28 giugno 2025 per le scuole dell’infanzia)
  • Lazio: 16 settembre- 7 giugno 2025 (30 giugno le scuole dell’infanzia)
  • Liguria: 16 settembre 2024 – 10 giugno 2025
  • Lombardia: 12 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Marche: 11 settembre – 7 giugno 2025 (30 giugno le scuole dell’infanzia).
  • Molise: 12 settembre – 7 giugno 2025
  • Piemonte: 11 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Puglia: 16 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Sardegna: 12 settembre 2024 – 7 giugno 2025 (30 giugno le scuole dell’infanzia)
  • Sicilia: 12 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Toscana: 16 settembre 2024 – 10 giugno 2025 (30 giugno per la scuola dell’infanzia)
  • Trentino: 9 settembre 2024 – 12 giugno 2025
  • Umbria: 11 settembre 2024 – 7 giugno 2025
  • Valle d’Aosta: 11 settembre – 10 giugno 2025 (30 giugno le scuole dell’infanzia)
  • Veneto: 11 settembre – 7 giugno 2025 (30 giugno le scuole dell’infanzia)

Giorni di festività nazionale in cui le scuole restano chiuse in tutte le regioni:

  • 1 novembre 2024, Tutti i Santi
  • 8 dicembre 2024, Immacolata concezione
  • 25 dicembre 2024, Natale
  • 26 dicembre 2024, Santo Stefano
  • 1 gennaio 2025, Capodanno
  • 6 gennaio 2025, Epifania
  • 20 aprile 2025, Pasqua
  • 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo
  • 25 aprile 2025, Festa della Liberazione
  • 1 maggio 2025, Festa del Lavoro
  • 2 giugno 2025, Festa della Repubblica

Record di docenti precari e personale ATA.A rischio la continuità didattica”

Il problema del precariato nel settore scolastico è cronico ma i dati di quest’anno sono i peggiori di sempre. Secondo le stime elaborate da ANIEF  “un docente su quattro sarà precario. Nell’anno scolastico 2024/2025 gli insegnati a scadenza saranno oltre 250mila, ovvero circa il 25% dell’organico complessivo. In soli sette anni sono aumentati del 72%. Per il presidente dell’ANIEF Marcello Pacifico la scuola pubblica sta per affrontare “un altro annus horribilis – in cui è a serio rischio la continuità didattica”. “Il problema non è la mancanza di candidati, che formati, specializzati e già selezionati da tempo, ma la persistenza delle modalità cervellotiche per stabilizzarli che rendono il sistema macchinoso e per certi versi quasi bloccato”.

In grave difficoltà anche il personale tecnico-amministrativo (ATA). I continui tagli e le assunzioni precarie e stagionali rischiano di mandare in tilt le segreterie scolastiche. Al termine di ogni anno scolastico migliaia di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi vengono licenziati e solo in parte riassunti con nuovi contratti precari. Negli ultimi anni sono stati tagliati oltre 50mila posti di lavoro. Ad oggi circa 20mila posti risultano scoperti. La cronica carenza di personale rende impossibile la corretta gestione dei progetti del PNRR e la continua ed estenuate ricerca delle supplenze, necessarie a garantire la didattica.


Fonte: articolo di Martina Pietrograzia