L’Inps ha stilato una nuova guida 2024, indirizzata alle donne vittime di violenza, con tutele e sostegni disponibili: ecco nel dettaglio.


L’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) ha recentemente pubblicato una guida di supporto delle donne vittime di violenza.

La guida si trova nella sezione dedicata alle guide interattive sul sito ufficiale dell’Istituto.

Si tratta di uno strumento, articolato in otto passaggi, con informazioni sui servizi e sulle prestazioni offerte dall’Inps per le donne che hanno subito violenze, abusi e stalking.

Ecco quali sono le misure contenute nella guida.

Guida Inps per donne vittime di violenza: ecco le misure contenute

La guida si rivolge a tutte le donne, inserite o meno, nel mercato del lavoro, sposate o libere, con figli o senza, che abbiano denunciato o meno al numero verde 1522 per essere inserite sotto la tutela dei Centri Antiviolenza.

Il servizio del 1522 è gratuito ed è accessibile sia da rete fissa che mobile e fornisce supporto in diverse lingue.
Vediamo le misure contenute nella Guida.

Astensione dal lavoro e congedo indennizzato

Alle donne vittime di violenza, che sono in percorsi di protezione, l’Inps riconosce il diritto all’astensione dal lavoro per un massimo di 90 giorni nell’arco di tre anni.

La misura si applica a diverse categorie lavorative, sia nel pubblico che nel privato, con diversi contratti (collaborazione coordinata e continuativa, apprendiste, lavoratrici agricole e domestiche e lavoratrici autonome).

Per ottenere il congedo indennizzato, la domanda può essere presentata in via telematica direttamente all’Inps.

Il congedo prevede un aiuto alle donne vittime di violenza, che hanno bisogno di un periodo di allontanamento dal lavoro, per poter affrontare in maniera sicura il percorso di protezione e recupero.

Isee

Le donne inserite in programmi di protezione possono richiedere l’Isee senza includere il reddito dell’altro genitore, nel caso in cui quest’ultimo sia stato privato della potestà genitoriale sui figli o sia stato soggetto ad un provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare.

In questo modo, le vittime di violenza potranno accedere alle prestazioni a cui hanno diritto, senza subire altre penalizzazioni.

Reddito di Libertà

Tra le misure previste, c’è anche il Reddito di Libertà, in modo da favorire l’emancipazione delle donne vittime di violenza.
Consiste in un contributo economico di 400 euro al mese, erogato per un massimo di 12 mesi.

La richiesta può essere presentata al comune di residenza o tramite rappresentante legale.

Assegno di Inclusione

L’Assegno di Inclusione, come sappiamo, è un sostegno Inps dedicato ai nuclei familiari in condizioni di svantaggio, comprese le vittime di violenza di genere.
Per poterlo richiedere, occorre comprovare la propria situazione economica e partecipare personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

Promuovere il cambiamento culturale e la consapevolezza delle donne

Alcune direzioni regionali dell’Inps (come in Emilia-Romagna, Molise e Umbria) hanno aderito alla campagna social Posto occupato.

Nelle sedi arenti, si troverà la locandina dell’iniziativa che occupa lo schienale di una delle sedie della sala d’attesa, preservando idealmente il posto al quale le vittime avrebbero avuto diritto, come tutti gli altri cittadini.

In questo modo, si sensibilizza l’opinione pubblica a riconoscere la condizione di vittima di violenza.

Sostegno alla denuncia

Il numero verde 1522 è attivo 24 ore su 24, per tutti i giorni dell’anno ed è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Il servizio mira ad incoraggiare le donne a rivolgersi ai Centri Antiviolenza, nell’ambito della Rete Nazionale Antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza.

Beni ereditari

L’Istituto ha disposto delle istruzioni, in materia di recupero crediti.

In caso di femminicidio, l’Inps non esige i crediti o i debiti ereditari trasmessi ai figli minori o ai figli maggiorenni non autosufficienti, nati dalle predette relazioni, purché estranei alla condotta delittuosa.

Ospitalità nelle strutture sociali

Ai figli e agli orfani di donne poste sotto la tutela dei Centri Antiviolenza, l’Inps offre accoglienza e sostegno, prevedendo l’ospitalità nelle strutture sociali.

Le strutture sono destinate ai giovani, dalla scuola primaria all’università. Potranno usufruire, non solo dell’ospitalità, ma anche delle prestazioni educative per la loro crescita armoniosa in una dimensione di socialità comunitaria.

 

Qui è possibile consultare la guida dell’Inps.