È estate ed è momento di vacanza, ma la gestione del piano delle ferie estive va gestito con attenzione: ecco cosa sono le ferie in negativo.


Le ferie, come sappiamo, sono un diritto irrinunciabile e fondamentale per i lavoratori, ai quali deve essere garantito un periodo di riposo retribuito, per poter recuperare le energie necessarie, sia fisiche che mentali.

Perciò, ogni lavoratore ha il diritto di allontanarsi temporaneamente dalle responsabilità professionali, senza rinunciare al proprio stipendio.

Ma la gestione del piano ferie deve essere preparata accuratamente, sia da parte del lavoratore che da parte del datore di lavoro.

Vediamo allora cosa sono le ferie in negativo e come gestirle.

Ferie in negativo: di cosa si tratta

Ogni lavoratore ha diritto a un certo numero di giorni di ferie all’anno, che maturano generalmente in maniera proporzionale ai mesi lavorati.
Tali informazioni sono riportate nella busta paga alla voce “Ferie maturate”.

Le ferie in negativo si verificano quando un dipendente consuma più giorni di ferie rispetto a quelli effettivamente maturati. Questo può accadere, ad esempio, quando un neo-assunto decide di prendere delle ferie subito dopo l’assunzione o quando un dipendente decide di anticipare le ferie per un viaggio urgente.

In questi casi, il datore di lavoro anticipa al dipendente un diritto che non ha ancora maturato.

Cosa dice la legge?

La normativa italiana non fornisce indicazioni specifiche sulla gestione delle ferie in negativo.

Di conseguenza, è fondamentale fare riferimento ai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) che disciplinano il rapporto di lavoro. In molti casi, i CCNL prevedono delle regole specifiche per la gestione delle ferie in negativo, stabilendo ad esempio i limiti massimi di anticipo o le modalità di recupero dei giorni non goduti.

In assenza di disposizioni contrattuali, è consigliabile raggiungere un accordo individuale con il datore di lavoro, definendo chiaramente i termini e le condizioni dell’anticipo delle ferie.

Ferie in negativo: come influisce sulla busta paga

Se il dipendente rimane nel suo posto di lavoro, ancora per un lungo periodo, allora, con la maturazione delle ferie potrà arrivare a pareggiare quelle in negativo.

Ma se, invece, il lavoratore termina il suo rapporto di lavoro, ad esempio con le dimissioni o un licenziamento, allora si troverà ad avere un “debito” col suo datore di lavoro, che dovrà essere monetizzato o trattenuto dall’ultima busta paga.