Lo smart working è una modalità lavorativa che si è diffusa molto durante la pandemia di Covid-19, ma come funziona quello estivo? Vediamolo insieme.


Grazie allo smart working, si è potuta mantenere la prestazione del lavoro durante la pandemia di Covid-19.

Dal 2020, però, è rimasta una modalità lavorativa molto utilizzata, perché viene spesso incontro ai lavoratori, per bilanciare il lavoro con la vita privata.

Grazie all’utilizzo di computer, smartphone e connessioni a banda larga, i lavoratori sono in grado di lavorare anche nei mesi estivi, magari nelle case vacanza, sempre se consentito dagli accordi individuali siglati con l’azienda.

Vediamo allora come funziona lo smart working estivo 2024.

Smart working estivo 2024: ecco cosa sapere

Per poter svolgere lo smart working, durante i mesi estivi, è necessario stipulare un accordo individuale col proprio datore di lavoro.
Il contenuto dell’accordo è stato definito dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile, sottoscritto dal Ministero del Lavoro e dalle parti sociali, il 7 dicembre 2021.

Come stabilito dalla normativa, c’è l’obbligo di redigere, in forma scritta, un documento che riguarda la prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali.

Nell’accordo, che può essere determinato o indeterminato, sono presenti i seguenti elementi:

  • Durata dell’accordo;
  • Alternanza tra periodi di lavoro in sede e all’esterno dei locali aziendali;
  • Aspetti relativi all’esecuzione della prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali, con informazioni riguardanti le forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro e le condotte che possono portare a sanzioni disciplinari;
  • Strumenti di lavoro;
  • Modalità di controllo della prestazione lavorativa, come previsto dallo Statuto dei Lavoratori e dalla normativa in materia di protezione dei dati personali;
  • Attività formativa eventualmente necessaria per lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile;
  • Forme e modalità di esercizio dei diritti sindacali.

Smart working estivo 2024: orari e luoghi da rispettare

La prestazione lavorativa da remoto si caratterizza per l’assenza di precisi vincoli di orario. Ad eccezione per il rispetto dei limiti di durata massima di lavoro giornaliero e settimanale, fissati dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

Inoltre, il lavoratore ha piena autonomia di svolgimento della prestazione, nell’ambito degli obiettivi prefissati.
L’accordo individuale può comunque prevedere una serie di fasce orarie per lo svolgimento dell’attività lavorativa a distanza e dei periodi di reperibilità.

Nonostante ciò, al lavoratore deve essere garantito il diritto alla disconnessione, ovvero una fascia oraria in cui non viene erogata la prestazione lavorativa.

Per quanto riguarda i luoghi, l’art.4 del Protocollo nazionale sul lavoro agile stabilisce che il lavoratore è libero di individuare il luogo dove svolgere la prestazione lavorativa, purché abbia caratteristiche tali da consentire la regolare esecuzione del lavoro.

Nell’accordo individuale, però, si possono individuare dei luoghi inidonei allo svolgimento della prestazione da remoto, per motivi di sicurezza personale, ovvero di protezione, segretezza e riservatezza dei dati.