L’Agenzia delle Entrate ha chiarito le disposizioni per le imprese in merito alle comunicazioni integrative relative alla ZES unica Mezzogiorno 2024.
Questo aggiornamento si inserisce nel quadro degli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per sostenere lo sviluppo economico delle regioni del Sud Italia.
Questa proroga offre un’importante opportunità alle imprese del Mezzogiorno per massimizzare i vantaggi fiscali connessi agli investimenti nelle Zes.
Le regole per le comunicazioni integrative relative alla ZES unica Mezzogiorno 2024
Dal 31 luglio 2024 fino al 17 gennaio 2025, le imprese che operano nelle Zone Economiche Speciali (Zes) del Mezzogiorno possono infatti approfittarne per presentare le comunicazioni integrative relative agli investimenti non ancora realizzati o non certificati al momento della comunicazione da presentare entro lo scorso 12 luglio 2024.
La comunicazione riguarda nello specifico:
- gli investimenti non ancora realizzati alla data dell’invio dell’istanza
- o gli investimenti che risulteranno effettivamente realizzati entro il 15 novembre 2024 ma per i quali bisogna comunicare gli estremi delle fatture elettroniche o delle certificazioni richieste.
Come effettuare la comunicazione?
Il modello e le modalità di invio delle comunicazioni per gli investimenti nella Zes Unica restano invariati, richiedendo unicamente l’uso di strumenti telematici. Le comunicazioni devono essere presentate direttamente dal beneficiario o da un incaricato, utilizzando il software dedicato “Zes Unica”, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Dopo l’invio, entro cinque giorni, l’Amministrazione fornisce una ricevuta nell’area riservata del sito, attestando la presa in carico o lo scarto della comunicazione.
La comunicazione può essere scartata in specifici casi, tra cui:
- mancanza di Partita IVA: se il richiedente non è titolare di partita IVA al momento dell’invio.
- incongruenza delle fatture: se gli estremi delle fatture elettroniche indicate nel quadro E non corrispondono ai dati presenti nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate.
- disallineamento dei codici: se il codice attività e quello catastale del comune, riferiti a ciascuna struttura produttiva e indicati nel quadro B, non corrispondono con quelli comunicati. Questo controllo non viene effettuato se la struttura produttiva non è ancora impiantata nella Zes Unica; in tal caso, il beneficiario deve segnalare questa situazione nella comunicazione.
Chi può accedere a questi benefici? Chi ne è escluso?
Questa agevolazione è destinata a chi effettua l’acquisizione di beni strumentali, destinati sia a strutture produttive esistenti che a nuove installazioni nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.
Non tutte le imprese possono beneficiare di questo incentivo. Sono esclusi i settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, del magazzinaggio, del supporto ai trasporti, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia, e delle infrastrutture energetiche, nonché i settori creditizio, finanziario e assicurativo. Inoltre, non possono accedere al bonus le imprese in stato di liquidazione, scioglimento o in crisi economica.
Dettagli sugli investimenti
Il principale vantaggio per le imprese che investono nelle Zes consiste nell’accesso a un credito d’imposta. Per ciascun progetto di investimento, il limite massimo di credito d’imposta è di 100 milioni di euro. Progetti con un costo complessivo inferiore a 200mila euro non sono eleggibili per l’agevolazione. Inoltre, il valore dei terreni e dei fabbricati acquistati non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Il credito d’imposta può essere richiesto anche per l’acquisto di terreni e per l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, utilizzati effettivamente per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva. Tuttavia, sono esclusi i beni destinati alla vendita e i materiali di consumo.