È durata meno di 24 ore la proposta di legge della Lega contro il femminile per titoli e onorificenze negli atti pubblici: ecco cos’è successo.
Il 21 luglio 2024 era uscita la notizia relativa alla proposta di legge della Lega di Matteo Salvini, per bandire termini come “avvocata” e “sindaca”.
La proposta si scagliava contro l’utilizzo del femminile negli atti pubblici, in merito a titoli e onorificenze.
Ovviamente, la notizia aveva scatenato polemiche, sia nei partiti di opposizione che sui social media ed è notizia di queste ore che la Lega abbia ritirato la proposta.
Ecco cos’è successo.
Proposta di legge contro il femminile: la Lega decide di ritirare tutto
Come si leggeva nel testo, firmato dal senatore leghista Manfredi Potenti, la proposta di legge puntava a vietare
“il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze, agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge”.
L’obiettivo era quello di “preservare l’integrità della lingua italiana”, in modo da evitare l’impropria modifica dei titoli pubblici, come “sindaco”, “avvocato” e “questore”.
Nella proposta di legge si prevedeva l’assoluto divieto al ricorso discrezionale al femminile o a qualsiasi sperimentazione linguistica. Al contrario, era ammesso l’utilizzo della doppia forma o il maschile universale “da intendersi in senso neutro e senza alcuna connotazione sessista”.
Erano previste anche delle multe, come l’applicazione di una sanzione pecuniaria amministrativa, consistente nel pagamento di una somma compresa tra 1000 e 5mila euro.
Il dietrofront della Lega
Dopo le diverse polemiche scatenate, sia tra le opposizioni che sui social, la proposta di legge è stata ritirata.
Non solo, perché la Lega si è affrettata nello specificare che si trattasse di un’iniziativa del tutto personale del senatore Manfredi Potenti.
I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, hanno specificato che “non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti, il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega, che ne ha già chiesto il ritiro immediato”.