Una vera e propria “mattanza” quella verificatasi in un liceo classico di Venezia: lo scritto di greco è stato valutato con voto 3 per quasi tutta la classe, con gli studenti che protestano per un sospetto conflitto di interessi.


Attualmente, come sappiamo, sono in corso gli esami orali della maturità 2024, dopo le prove scritte che si sono svolte il 19 e 20 giugno. Gli esiti delle prove scritte sono stati resi noti prima dell’inizio degli esami orali, suscitando reazioni contrastanti tra gli studenti.

E in uno di questi casi la polemica è uscita fuori dai confini scolastici, finendo su molti quotidiani per la peculiarità di quanto accaduto.

Scritto di greco con voto 3 per quasi tutta la classe: scoppia il caso a Venezia

La seconda prova di maturità al Liceo Classico Foscarini di Venezia ha scatenato un’aspra polemica tra gli studenti, con accuse di valutazioni ingiuste e motivazioni sospette da parte degli insegnanti. Su 14 studenti di una classe, ben 10 hanno ricevuto un severo insufficienza, con un voto di 3, nella versione di greco incentrata sul testo di Platone.

La situazione si è ulteriormente acuita quando alcuni ragazzi, che inizialmente avevano presentato un livello di preparazione che li avrebbe potenzialmente portati a voti più alti, si sono visti invece penalizzati con queste insufficienze così gravi. Questo ha scatenato una vera e propria protesta tra i maturandi del liceo, che hanno manifestato il loro malcontento in vari modi.

Secondo quanto riportato dagli studenti, il problema non risiede tanto nei voti bassi in sé, ma nel sospetto che dietro le valutazioni dell’insegnante possa celarsi una forma di ripicca nei confronti di un altro docente della scuola. Gli studenti hanno espresso apertamente la loro indignazione, definendo i voti assegnati come “offensivi, umilianti e ingiusti“.

Una studentessa ha addirittura deciso di boicottare la prova orale come forma di protesta: si è presentata davanti alla commissione e ha scelto di rimanere in silenzio. Successivamente, ha richiesto di poter visionare la propria prova di greco e ha contestato alcune delle correzioni apportate dall’insegnante.

Qual è la nota dolente in questa vicenda?

La polemica scaturita al Liceo Classico Foscarini di Venezia attorno alla valutazione della prova di greco durante la maturità 2024 ha messo in luce una serie di punti critici che vanno al cuore dell’equità e della trasparenza nel processo di valutazione scolastica. La percezione di una valutazione ingiusta può minare la fiducia degli studenti nel sistema educativo e compromettere il loro impegno nello studio.

Un ulteriore elemento critico è rappresentato dalle accuse secondo cui le valutazioni potrebbero essere influenzate da dinamiche interne alla scuola, come possibili ripicche tra docenti o altri fattori non legati al reale merito degli studenti. Questa situazione non solo danneggia la reputazione della scuola, ma mette in discussione l’integrità del processo di valutazione, fondamentale per garantire che i risultati riflettano accuratamente le capacità e le conoscenze acquisite dagli studenti nel corso del loro percorso scolastico.

L’episodio evidenzia quindi la necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di supervisione delle valutazioni degli esami di maturità, assicurando che siano basati su criteri oggettivi e trasparenti. La trasparenza è fondamentale non solo per prevenire controversie, ma anche per promuovere un ambiente educativo equo e motivante per tutti gli studenti. La mancanza di chiarezza nei criteri di valutazione può portare a interpretazioni soggettive e a risultati dispari, compromettendo la credibilità del sistema educativo nel suo complesso.

Inoltre, è importante sottolineare l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo tra studenti, docenti e istituzione scolastica. Gli studenti hanno il diritto di esprimere le proprie preoccupazioni e di avere accesso a procedure di ricorso chiare e efficaci per contestare valutazioni percepite come ingiuste o erronee. Questo non solo rafforza la fiducia degli studenti nel sistema educativo, ma promuove anche una cultura di responsabilità e di miglioramento continuo all’interno della scuola.

Infine, è cruciale che gli insegnanti siano formati e supportati adeguatamente per garantire una valutazione equa e imparziale. La formazione continua sugli standard di valutazione e l’uso di criteri di valutazione ben definiti possono contribuire a ridurre il rischio di arbitrietà nelle valutazioni e a promuovere un ambiente educativo in cui tutti gli studenti hanno la possibilità di dimostrare le proprie capacità nel modo più giusto e equo possibile.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it