limiti-esenzione-imu-nucleo-familiare-corte-costituzionaleSi avvicina il termine per il pagamento dell’acconto Imu 2024, che quest’anno vede un giorno in più disponibile per effettuare il pagamento.


L’imposta municipale propria, introdotta nel 2012 per sostituire la precedente Ici, è dovuta per il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, escludendo le abitazioni principali se non di lusso. Chi è tenuto al pagamento include proprietari, titolari di diritti reali come usufrutto o enfiteusi, genitori assegnatari di case familiari e locatari.

Sulla rendita catastale degli immobili diversi dall’abitazione principale (rivalutata prima del 5% e poi associata al moltiplicatore di riferimento) viene applicata un’aliquota ordinaria che, per effetto della Legge di Bilancio 2020, si innalza dal 7,6 all’8,6 per mille e che può essere manovrata dai Comuni a determinate condizioni.

Invece per le abitazioni principali non esenti (categorie catastali A/1, A/8 e A/9) l’aliquota ordinaria – sempre per effetto della Legge di Bilancio 2020 – si innalza dal 4 al 5 per mille, anch’essa modulabile dai Comuni, che a seguito di deliberazione del consiglio possono aumentarla di 1 punto millesimale o diminuirla fino all’azzeramento.

Resta invece confermata sulle abitazioni principali non esenti la detrazione fissa pari a 200 euro.

Si avvicina la scadenza per l’acconto IMU 2024

La scadenza per pagare il primo acconto è imminente: il termine fissato originariamente per il 16 giugno, è posticipato quest’anno a lunedì 17 giugno, per via della caduta di domenica del giorno 16.

Si ricorda che il pagamento dell’Imu avviene in due rate (le date sono riferite al 2024):

  • la prima, corrispondente all’acconto, entro il 17 giugno
  • e la seconda per il saldo dell’intera imposta entro il 16 dicembre.

Le aliquote e i regolamenti sono pubblicati sul sito del dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre di ogni anno; in mancanza, si applicano quelli dell’anno precedente.

Pagamento tramite F24 e bollettino postale

L’Imu può essere versata tramite F24, utilizzando i codici tributo stabiliti dalle risoluzioni n. 35 e 53 del 2012 e n. 33/2013.

In alternativa, è infine possibile utilizzare il bollettino postale fornito gratuitamente da Poste Italiane. Ogni bollettino riporta un conto corrente (n. 1008857615) valido per la maggior parte dei Comuni italiani, indicato per il “Pagamento Imu”.

Poste Italiane fornisce bollettini prestampati integrati con l’importo del tributo e i dati identificativi necessari per il pagamento. È importante ricordare che ogni bollettino deve essere compilato separatamente per ogni Comune in cui si posseggono immobili. Questo significa che se si possiedono fabbricati in più Comuni, è necessario utilizzare un bollettino distinto per ciascuno, ciascuno con il proprio codice catastale.

Infine è importante precisare che allo stato attuale NON è possibile effettuare il pagamento dell’IMU ordinaria con PagoPa, nonostante circolino in rete informazioni che diano come possibile questa forma di pagamento.

Per poter effettuare il pagamento tramite PagoPA si deve infatti attendere, come indicato sul sito del Dipartimento delle Finanze, l’adozione di un apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dell’interno e con il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, sentita la Conferenza Stato-città ed Autonomie locali.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it