rissa carta d'identità romaBotte tra orbi in un ufficio anagrafe di Roma: scoppia la rissa per una carta d’identità. Ecco cos’è successo.


Nervi tesi e violenza in un ufficio anagrafe in zona Portuense a Roma.

Sembrava una tranquilla mattinata, finché un cittadino non ha alzato i toni e minacciato di morte un’altra cittadina e l’impiegata dell’ufficio.

Ecco cos’è successo.

Rissa carta d’identità a Roma: le dinamiche dell’accaduto

La mattina di giovedì 6 giugno è successo un vero e proprio putiferio all’ufficio anagrafe di Portuense, a Roma.

Non si conosce ancora il motivo che ha acceso la discussione, ma erano circa le 11.00 di mattina, quando è nato un diverbio che, inizialmente, ha interessato un uomo e una donna, che erano in attesa agli sportelli del municipio Arvalia, per la carta d’identità elettronica.

Da un “semplice” diverbio a voce, la lite è subito degenerata, quando l’uomo ha impugnato un paletto divisorio e ha minacciato di morte la donna e anche l’impiegata che era intervenuta per riportare la calma.

Gli agenti di Polizia sono stati subito allertati e sono intervenuti immediatamente. Sul posto hanno trovato le due donne illese, ma decisamente scosse. Mentre dell’aggressore non c’era nessuna traccia, poiché si è dileguato prima dell’arrivo dei poliziotti.

Le due donne hanno sporto regolare denuncia-querela per l’accaduto.

Rissa carta d’identità a Roma: il commento del consigliere municipale Marco Palma

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere municipale FDI al municipio Arvalia, Marco Palma:

“A tutela della sicurezza dei luoghi di lavori ad elevata criticità come gli uffici anagrafici, nel tempo, avevo rappresentato la necessità di correre ai ripari creando le necessarie e prioritarie condizioni di sicurezza ricorrendo alla presenza della polizia locale, proprio come accadeva oltre 20 anni fa. Esposti alla Asl, al prefetto e interrogazioni tutti atti caduti nel buio dell’indifferenza istituzionali.

Oggi riproporrò sia una interrogazione urgente che un nuovo esposto al Prefetto, alla Asl e all’Ispettorato del Lavoro. Una serie di atti da destinare sia al consiglio che altrove in ottemperanza alle responsabilità derivanti dal DL81 e nello specifico l’articolo 28, nel quale si sottolinea che la valutazione deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari. A supporto poi dell’importanza di valutare e gestire correttamente questa tipologia di rischio, da parte dei responsabili di servizio prevenzione e protezione e delle figure del sistema sicurezza, si è espressa anche l’Europa”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it