Simpaticamente ci verrebbe da pensare al protagonista del film “Ratatouille”, ma qui purtroppo la questione è seria: la segnalazione del topo enorme avvistato nel negozio di Trastevere, a Roma, riapre il dibattito mai sopito sui rischi sanitari associati a fenomeni di questo tipo.
Si tratterebbe solo dell’ultimo episodio registrato: un topo è stato filmato mentre si aggira tranquillamente all’interno della vetrina di un negozio di abbigliamento a Roma.
Ma questo non è solo un incidente isolato. La Capitale italiana è attualmente invasa da una popolazione di roditori stimata in circa 7 milioni di individui, pari a 2.5 ratti per ogni abitante, in un contesto urbano che conta oltre 500 milioni di persone.
Le serate a Roma, con l’Estate alle porte, offrono spettacoli inaspettati: topi che si aggirano tra marciapiedi e cassonetti, emergendo dai tombini e rosicchiando i cavi delle auto. Questa invasione di roditori è diventata una minaccia crescente per la salute pubblica, trasformando la situazione in un’urgente emergenza sanitaria.
Perché questa invasione di ratti non è solo una questione di fastidio estetico, ma una minaccia grave e crescente per la salute pubblica.
L’avvistamento del topo nel negozio di Trastevere [VIDEO]
L’ultimo caso segnalato infatti è quello che abbiamo citato sopra: un topo che si aggira in pieno centro a Roma, nel quartiere Trastevere, dentro un negozio di abbigliamento.
Si tratta di un contenuto presente su TikTok da pochi giorni e che in pochissimo tempo è diventato virale, generando migliaia e migliaia di like e condivisioni.
Qui di seguito il video che è diventato virale sui social [fonte BlitzTV].
I commenti legati all’accaduto: i social si scatenano
Ovviamente sui social il fatto ha scatenato i commenti più disparati, da quelli divertiti a quelli indignati.
Alcuni si lasciano andare a commenti sul topo in sé, incolpevole ovviamente del trovari in questa situazione: “Ma è carinissimo!!“, “Dai è carino! E poi non è un topo enorme, qui a Bologna ho visto di peggio“, “povero , ha sbagliato negozio ! non c è nulla da mangiare“.
Altri ironizzano sulla vicenda, tirando in ballo in modo satirico alcune figure politiche: “Chiamate la Raggi“, “Un topo? Ma che topo e topo, sarà Donzelli?“, “È sicuramente un topo leghista. Da quando non c’è più la Raggi vive tranquillo tanto il capitano non si vede più per Roma.“
E alcuni utenti sottolineano la situazione paradossale, in modo altrettanto ironico: “E che sarà mai!! Le pantegane romane parlano 3 lingue“, “Tra il sorcio e il tizio che non riesce a fare un video dritto per Darwin sopravvive il sorcio“, “Questo fascismo contro i topi è uno schifo segno dei nostri tempi! “Dovete entrare nell’ottica che queste cose sono la normalità” “siete voi ad essere ospiti su questo pianeta”. “I nostri amici a quattro zampette” (Per gli analfabeti funzionali si tratta di ironia)“.
Quali sono i rischi sanitari associati a fenomeni di questo tipo?
Dopo aver analizzato il lato goliardico della cosa passiamo adesso a una riflessione più seria.
Gli esperti della Società italiana di medicina ambientale (Sima) hanno infatti lanciato l’allarme, evidenziando come il caldo estremo che ha colpito la città negli ultimi anni stia accelerando la proliferazione dei ratti. Si tratta di dati avvalorati sa studi condotti negli Stati Uniti e in Canada, che hanno dimostrato che le temperature più alte e gli inverni miti favoriscono la riproduzione dei roditori nelle aree urbane. I topi, infatti, non resistono al freddo, ma prosperano in condizioni climatiche favorevoli come il forte caldo.
Ma non è solo il clima ad alimentare questa crisi. L’accelerazione del processo di decomposizione dei rifiuti, particolarmente evidente durante le ondate di calore, spinge i ratti a cercare cibo e acqua nelle aree urbane, aumentando così il rischio di contatto con gli esseri umani.
La campagna di sterilizzazione dei gatti randagi ha ridotto il numero di felini, privando i ratti dei loro predatori naturali e consentendo loro di moltiplicarsi in modo incontrollato. In soli due anni, una coppia di topi può generare oltre due milioni di discendenti.
La situazione è resa ancora più preoccupante dalla possibilità di trasmissione di malattie. Gli esperti segnalano circa 40 patologie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dai ratti, attraverso il contatto diretto o con le loro deiezioni rilasciate nell’ambiente. Queste includono leptospirosi, salmonellosi, tifo murino e persino la rabbia.
Come arginare questa crisi?
Per arginare questa crescente emergenza sanitaria causata dall’eccessiva proliferazione dei ratti a Roma, è fondamentale adottare un approccio multifocale e coordinato che coinvolga autorità locali, esperti di salute pubblica e comunità. Di seguito sono esposte diverse soluzioni che potrebbero contribuire a ridurre il numero di roditori e mitigare i rischi associati:
- programmi di disinfestazione e controllo dei roditori: è essenziale implementare programmi mirati di disinfestazione e controllo dei roditori in tutta la città. Questi programmi dovrebbero coinvolgere l’impiego di metodi efficaci e sicuri, come esche avvelenate, trappole e interventi di bonifica degli ambienti infestati;
- riduzione dei focolai di rifiuti: una gestione efficace dei rifiuti è cruciale per ridurre le fonti di cibo e riproduzione per i ratti. È necessario potenziare i servizi di raccolta dei rifiuti, garantire una corretta gestione dei rifiuti organici e promuovere la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza del riciclo e del corretto smaltimento dei rifiuti;
- monitoraggio ambientale e sorveglianza sanitaria: è importante istituire un sistema di monitoraggio ambientale per rilevare e monitorare la presenza di roditori e la diffusione di malattie trasmesse da essi. Parallelamente, è necessario potenziare la sorveglianza sanitaria per identificare precocemente eventuali casi di malattie trasmesse dai ratti e adottare le misure necessarie per prevenirne la diffusione;
- coinvolgimento della comunità: coinvolgere attivamente la comunità locale è fondamentale per il successo delle iniziative di controllo dei roditori. Attraverso campagne di sensibilizzazione, educazione e partecipazione attiva, è possibile incoraggiare i cittadini a adottare comportamenti responsabili nella gestione dei rifiuti e a segnalare prontamente eventuali segni di infestazione da roditori alle autorità competenti;
- interventi di urbanistica e gestione ambientale: Rivedere le politiche urbanistiche e gli interventi di gestione ambientale può contribuire a ridurre gli ambienti favorevoli alla proliferazione dei ratti. Questo potrebbe includere la riduzione delle aree abbandonate o degradate, la creazione di parchi e spazi verdi ben curati e la promozione di pratiche di costruzione e ristrutturazione che riducano gli accessi e i rifugi per i roditori.
In conclusione, affrontare l’emergenza ratti a Roma richiede un impegno congiunto e una serie di interventi coordinati che mirino a ridurre le fonti di alimentazione e riproduzione dei roditori, monitorare la diffusione delle malattie trasmesse da essi e coinvolgere attivamente la comunità nella prevenzione e nel controllo della loro proliferazione. Solo attraverso un’azione congiunta e sostenuta sarà possibile affrontare efficacemente questa sfida e proteggere la salute e il benessere della città.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it