privacy-cittadini-comune-veneto-reportage-striscia-la-notizia-videoPolemiche per un caso accaduto in un Comune del Veneto, dove la pubblicazione “selvaggia” di dati personali online starebbe mettendo a rischio la privacy dei cittadini: ne abbiamo parlato con il DPO Gianluca Lucarelli, della Società Toorange Srls, commentando un recente reportage di Striscia la Notizia.


In un recente servizio del programma televisivo “Striscia la Notizia“, andato in onda ieri sera, l’inviato Moreno Morello ha acceso i riflettori su una questione che sta sollevando non poche preoccupazioni tra i residenti. Il reportage ha messo in luce come il sito ufficiale del Comune pubblichi ordinanze e ingiunzioni contenenti dettagli personali dei cittadini, tra cui nomi, date di nascita e indirizzi.

Il Comune del Veneto dove non si rispetta la privacy dei cittadini secondo Striscia la Notizia [VIDEO]

Queste informazioni, accessibili a chiunque visiti il sito, riguardano persone che non sono colpevoli di gravi reati, ma solo di piccole infrazioni. Un esempio emblematico è quello di un cittadino le cui generalità sono state esposte per aver lasciato il cane senza guinzaglio in una sola occasione.

La divulgazione di tali dati personali ha sollevato interrogativi sulla legittimità e l’adeguatezza di queste pratiche. Secondo le normative sulla privacy, i dati personali dovrebbero essere resi pubblici solo quando vi è una giustificazione adeguata e proporzionata. Tuttavia, nel caso esposto da Morello, la trasparenza amministrativa sembra aver oltrepassato i confini della riservatezza individuale.

Qui di seguito il video del servizio andato in onda nella puntata di ieri sera.

La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni cittadini apprezzano la trasparenza delle autorità comunali, ritenendo che possa fungere da deterrente contro comportamenti scorretti. Dall’altro, molti esprimono preoccupazione per la propria sicurezza e per il rischio di esposizione a potenziali abusi, a causa della diffusione indiscriminata di dati personali.

Striscia la Notizia ha suggerito che una soluzione semplice potrebbe essere l’oscuramento dei dati personali nelle pubblicazioni online. Tuttavia, questa proposta solleva ulteriori questioni. Forse non sarebbe più conforme alla legge sulla trasparenza non rendere affatto pubblici questi dati invece di oscurarli?

Il parere di Gianluca Lucarelli, DPO della Toorange Srl

Ne abbiamo parlato con Gianluca Lucarelli, amministratore unico della società Toorange Srls e che ricopre il DPO in molti enti pubblici e Comuni d’Italia, che ha discusso ampiamente con noi su questo argomento che tocca da vicino i diritti dei cittadini.

Ai sensi del RGPD il trattamento di dati personali effettuati da soggetti pubblici è lecito solo se necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il titolare del trattamento oppure per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento (art. 6, par. 1, lett. c ed e). privacy-cittadini-comune-veneto-reportage-striscia-la-notizia-video-screen

In ogni caso, il titolare del trattamento o i Responsabili del trattamento, sono tenuti a rispettare i principi in materia di protezione dei dati, fra i quali quello di «liceità, correttezza e trasparenza» nonché di «minimizzazione», in base ai quali i dati personali devono essere «trattati in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti dell’interessato» e devono essere «adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati» (art. 5, par. 1, lett. a e c, del RGPD). 

È necessario pertanto che il Dirigente o Funzionario delegato, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, verifichi se l’atto da pubblicare contiene dati personali e nel caso affermativo, dovrà valutare se tali dati possono essere pubblicati senza ledere il diritto alla riservatezza del soggetto cui si riferiscono. 

Per quanto concerne le Ordinanze comunali acquistano efficacia in due modi distinti: 

  • con la pubblicazione all’albo pretorio; 
  • con la notifica o la comunicazione personale (racc. con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata) ai destinatari. 

Le due opzioni sono alternative (non possono coesistere entrambe le forme di acquisto dell’efficacia) e dipendono dalla natura e dai destinatari del provvedimento stesso (se rivolte alla generalità dei cittadini ovvero se dirette a singoli destinatari).Per ciò che concerne, quindi, le ordinanze, la regola generale da rispettare, è la seguente: 

  • vanno pubblicate all’albo pretorio online solo le ordinanze aventi carattere di generalità, rivolte ad una pluralità di soggetti, altrimenti non facilmente raggiungibili (esempio: chiusura scuole per maltempo; divieto di utilizzo dell’acqua; disciplina della circolazione e sosta; divieto di innaffiamento orti e giardini; misure a tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, eccetera); 
  • vanno “notificate” agli interessati e non pubblicate, le ordinanze, rivolte a singole persone, in cui gli si ordina di fare o non fare qualcosa (ordinanze/ingiunzione di pagamento; abusi edilizi; Trattamento Sanitario Obbligatorio – TSO e Assistenza Sanitaria Obbligatoria – ASO, eccetera). 

Ritengo, comunque, che sono corrette alcune modalità di pubblicazione delle ordinanze per adempiere ad un obbligo di legge da parte degli Enti, come per esempio avviene per la verifica mensile dei dati relativi agli immobili e alle opere realizzati abusivamente. Da notare che la legge parla di dati, quindi i riferimenti dell’atto; il numero progressivo, la data di emanazione e l’oggetto della medesima, possono essere oggetto di pubblicità legale quindi pubblicati sull’albo pretorio con l’accortezza di NON inserire i dati personali del destinatario a cui il provvedimento è stato notificato (la sostituzione del nome e cognome dell’interessato con le iniziali non è sufficiente per anonimizzare i dati. Il rischio di identificazione è più probabile quando permangono anche informazioni di contesto che rendono identificabile l’interessato ad es. residenza, data di nascita, luogo di lavoro).”

Una riflessione conclusiva

Gli esperti di privacy sottolineano dunque che la pubblicazione di informazioni personali dovrebbe sempre rispettare il principio di proporzionalità e necessità. In situazioni come quella documentata, la trasparenza amministrativa dovrebbe essere bilanciata con il diritto alla privacy dei cittadini, evitando di esporre inutilmente dettagli che possono portare a conseguenze negative per gli interessati.

In conclusione, il servizio di “Striscia la Notizia” solleva un importante dibattito sull’equilibrio tra trasparenza e privacy. È essenziale che le amministrazioni comunali adottino misure adeguate a proteggere i dati personali dei cittadini, garantendo al contempo una gestione trasparente ed efficace delle informazioni pubbliche. Trovare un compromesso che rispetti entrambi i principi è una sfida cruciale per assicurare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e la tutela dei loro diritti fondamentali.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it