Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano ha subito, alla fine dello scorso anno, una significativa revisione, come evidenziato dal recente dossier di Camera e Senato: ecco le ultime novità in merito alla programmazione economica dei progetti.
Questa documentazione offre un quadro chiaro delle modifiche introdotte in seguito alla decisione del Consiglio ECOFIN dell’8 dicembre 2023. Durante questa seduta, infatti si è proceduto a uno scambio di opinioni sullo stato di avanzamento dell’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
In tal senso il Consiglio UE ha adottato decisioni di esecuzione che approvano i piani per la ripresa e la resilienza modificati di Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Polonia e Romania. Tra le varie modifiche, la maggior parte dei paesi ha aggiunto ai propri piani aggiornati nuovi capitoli dedicati al piano REPowerEU.
Vediamo pertanto quali sono i principali cambiamenti e il loro impatto sulla programmazione economica del Paese.
Le novità sulla programmazione economica del PNRR
Lo scorso 7 agosto 2023 l’Italia aveva presentato il suo piano per la ripresa e la resilienza modificato, che comprende, come per le altre nazioni citate, un capitolo dedicato al piano REPowerEU.
Il piano modificato pone fortemente l’accento sulla transizione verde, destinando il 39% dei fondi disponibili (rispetto al 37,5% del piano originario) a misure che sostengono gli obiettivi climatici.
Il quadro finanziario rinnovato
Il piano, che ha ora un valore di 194,4 miliardi di Euro (di cui 122,6 in prestiti e 71,8 in sovvenzioni), ha l’intenzione di rafforzare la preparazione digitale dell’Italia e mantenere la sua importante dimensione sociale.
La revisione ha visto dunque un incremento di 2,9 miliardi di euro rispetto alla precedente pianificazione, un aumento principalmente dovuto proprio all’introduzione della nuova Missione 7, denominata RePowerEU.
Questa nuova componente del PNRR, progettata per affrontare specifiche sfide legate alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale. Questa missione include 22 nuove misure, suddivise in cinque riforme e 17 investimenti.
Le riforme mirano a migliorare il quadro normativo e istituzionale per favorire l’adozione di energie rinnovabili e l’efficienza energetica, mentre gli investimenti sono orientati a progetti concreti che sostengono questi obiettivi, come la costruzione di infrastrutture per l’energia verde e l’innovazione tecnologica nel settore energetico.
In totale, sono stati modificati 145 interventi all’interno del PNRR. Di questi, 78 hanno visto cambiamenti significativi nel fabbisogno finanziario. Questo significa che molte misure originarie del Piano sono state riviste per ottimizzare l’allocazione delle risorse, adeguandosi ai nuovi obiettivi e necessità.
Redistribuzione delle risorse
Il nuovo quadro finanziario tiene conto della rimozione di alcuni interventi che hanno mostrato difficoltà nel rispettare le condizionalità originarie del PNRR. La Quarta Relazione sullo stato di attuazione del Piano evidenzia che i progetti eliminati dal PNRR sono stati rimpiazzati da altri, più allineati agli obiettivi e alle esigenze attuali.
La revisione ha permesso di destinare circa 25 miliardi di euro a nuovi investimenti, di cui 11,17 miliardi solo per la Missione 7. Contemporaneamente, sono stati definanziati progetti per circa 22 miliardi di euro.
Interventi definanziati
Il definanziamento completo ha riguardato 10 progetti, che sono stati rimossi dal PNRR a causa di difficoltà nel rispetto delle condizioni iniziali del piano. Questi progetti, seppur strategici, non potevano essere portati a termine nei termini e con le modalità previste originariamente.
In aggiunta, 26 interventi hanno subito un definanziamento parziale, riducendo l’importo delle risorse a loro disposizione. Questa decisione è stata presa per riallocare fondi verso progetti considerati prioritari e più in linea con gli obiettivi attuali del PNRR.
Decreto-legge n. 19 del 2024: misure di continuità
Per garantire che i progetti definanziati continuino a progredire, il decreto-legge n. 19 del 2024 ha stanziato 3,44 miliardi di euro. Questo finanziamento è destinato a coprire gli investimenti non più supportati dal PNRR, assicurando che nessun progetto vitale venga interrotto o abbandonato.
Progetti esistenti e vincolati
In particolare, per i progetti esistenti che erano già finanziati con il bilancio dello Stato prima dell’implementazione del PNRR, le risorse rimangono vincolate. Ciò significa che questi progetti, avviati prima del 2021 e integrati nel PNRR per la loro rilevanza, continueranno a ricevere finanziamenti indipendentemente dalle rimodulazioni del Piano.
Questi progetti esistenti sono stati inclusi nel PNRR perché coerenti con gli obiettivi del dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza. Anche se sono stati rimossi dal PNRR, mantengono il loro finanziamento originale, garantendo così la continuità e la finalizzazione degli interventi già avviati.
Il testo della relazione di Camera e Senato
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it