Il 15 maggio 2024 si è tenuto il XX Forum annuale del Comitato Leonardo, un appuntamento che quest’anno ha visto la collaborazione di Agenzia ICE, Accenture e Confindustria.


L’evento, svoltosi presso l’elegante cornice di Villa Madama a Roma, ha messo al centro del dibattito l’impatto e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale generativa per il Made in Italy.

Un Incontro di Eccellenze

Il Forum ha riunito esperti del settore, rappresentanti del mondo imprenditoriale e accademico, e figure istituzionali, creando un ponte tra innovazione tecnologica e tradizione manifatturiera italiana. L’attenzione era focalizzata su come l’intelligenza artificiale generativa possa trasformare e potenziare i settori chiave dell’economia italiana, dal design alla moda, dall’agroalimentare all’automotive.

Opportunità dell’Intelligenza Artificiale Generativa

L’intelligenza artificiale generativa, che comprende tecnologie in grado di creare contenuti originali come testi, immagini, musica e persino design di prodotti, sta rivoluzionando numerosi settori. Al Forum, è stato evidenziato come queste tecnologie possano essere sfruttate per mantenere e rafforzare la competitività del Made in Italy su scala globale.

Innovazione nel Design e nella Moda

Uno dei settori che può trarre maggior vantaggio dall’IA generativa è senza dubbio la moda. I partecipanti hanno discusso di come le nuove tecnologie possano aiutare i designer a sperimentare nuove forme, tessuti e modelli, riducendo tempi e costi di sviluppo. Inoltre, l’IA può analizzare le tendenze di mercato e i gusti dei consumatori in tempo reale, permettendo alle aziende di anticipare le esigenze e personalizzare i prodotti.

Agroalimentare e Tracciabilità

Nel campo dell’agroalimentare, l’IA generativa offre strumenti avanzati per migliorare la tracciabilità e la qualità dei prodotti. Attraverso algoritmi complessi, è possibile monitorare l’intera filiera produttiva, garantendo la sostenibilità e la sicurezza alimentare. Le aziende italiane possono così valorizzare ulteriormente la qualità e l’autenticità dei loro prodotti.

Automotive e Industria 4.0

Anche l’automotive beneficia dell’IA generativa. La progettazione di veicoli più efficienti e sicuri, l’ottimizzazione dei processi produttivi e la manutenzione predittiva sono solo alcune delle applicazioni discusse. L’adozione di queste tecnologie può portare a una riduzione dei costi operativi e a un miglioramento della qualità dei veicoli prodotti in Italia.

Sfide e Prospettive Future

Durante il Forum, sono state anche affrontate le sfide legate all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. Tra queste, la necessità di sviluppare competenze specifiche, la gestione della privacy e della sicurezza dei dati, e l’importanza di un quadro normativo chiaro e favorevole all’innovazione.

L’Italia, con la sua tradizione di eccellenza artigianale e creativa, ha l’opportunità di diventare un leader nell’integrazione dell’IA generativa nei processi produttivi. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è fondamentale un impegno congiunto tra imprese, istituzioni e centri di ricerca.

Gli interventi

Sergio Dompé, presidente del Comitato Leonardo, ritiene essenziale estendere  la definizione di made in Italy: «il Made in Italy è un concetto in evoluzione, che va aggiornato costantemente. E’ ciò che viene prodotto, ma anche inventato, integrato nel paese, con la nostra italianità. Abbiamo settori di eccellenza meno tradizionali in cui le nostre imprese si distinguono nel mondo.

Va pertanto ampliato il concetto di Made in Italy a quelle che sono le tradizionali «4A» (automotive, arredamento, abbigliamento e alimentare) e considerare anche altri settori come la meccanica, la meccatronica, il farmaceutico, l’aerospazio, la chimica, ormai protagoniste del Made in Italy allargato.

Il Presidente e AD di Accenture Italia, Mauro Macchi nel presentare lo studio di Accenture sugli impatti dell’AI lungo tutta la catena del valore ha sottolineato che l’innovazione tecnologica, se adottata a scala, può contribuire ad un significativo miglioramento della produttività delle imprese del Made in Italy lungo tutta la catena del valore, arrivando a generare un valore aggiunto incrementale potenziale stimato in circa 50 miliardi di euro entro il 2030. Altri 30 miliardi potrebbero arrivare dal potenziamento e dall’estensione del “brand Made in Italy” a nuovi settori. L’impatto sull’occupazione, nei settori manifatturieri interessati, si tradurrebbe nella creazione di circa 300 mila nuovi posti di lavoro.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ricordato non solo il provvedimento sull’Intelligenza Artificiale, ma anche il miliardo e mezzo di euro stanziato per sostenere le imprese e creare un campione nazionale di AI, insieme alla Fondazione Ai4Industry a Torino, presentata recentemente, che si occupa di trasferimento tecnologico di innovazione legata all’Intelligenza Artificiale. E ha auspicato che il prossimo G7 di giugno definisca l’hub sull’Ai, scegliendo come sede Torino.

Raffaele Langella, direttore generale di Confindustria, nel suo intervento sottolinea la centralità dello sviluppo delle competenze digitali, fondamentali per gestire questa trasformazione: «L’AI che sta trasformando la società, richiede una gestione responsabile e bilanciata tra rischi e benefici di cui le imprese devono essere consapevoli. Occorre promuovere la collaborazione tra istituzioni accademiche, enti di ricerca, governo e imprese»

Conclusioni

Il XX Forum annuale del Comitato Leonardo ha dimostrato che l’intelligenza artificiale generativa non è solo una sfida, ma una straordinaria opportunità per il Made in Italy. L’incontro ha rafforzato la consapevolezza che innovazione e tradizione possono coesistere e che, grazie alle nuove tecnologie, l’Italia può continuare a distinguersi nel mondo per la qualità e l’unicità dei suoi prodotti.

Il Forum ha segnato un passo importante verso un futuro in cui l’IA generativa diventa un alleato prezioso per il Made in Italy, aprendo la strada a nuove frontiere di creatività e efficienza.


Fonte: articolo di Francesca Liani