Il Decreto autovelox introduce regole stringenti sull’uso e il posizionamento dei dispositivi di rilevamento della velocità nelle strade urbane ed extraurbane.
Lo scopo del provvedimento ministeriale è quello di “fermare l’uso degli autovelox come bancomat da parte dei Comuni”. Secondo l’ultima indagine elaborata da Codacons l’Italia detiene oggi il record europeo assoluto per numero di dispositivi: ben 11.130 in tutta la penisola.
Novità anche in tema sanzioni, contenute nel Decreto e nel testo del nuovo Codice della strada, in analisi al Senato per l’approvazione definitiva. Se da una parte aumentano le sanzioni pecuniarie, penali e accessorie per diversi tipi di infrazioni dall’altra viene imposto un tetto massimo sugli interessi e la possibilità per chi prende più multe nello stesso tratto stradale di pagare solo una delle sanzioni, la più grave, aumentata di un terzo.
Ecco tutte le modifiche normative previste da entrambi i provvedimenti e i dati ufficiali sul numero record di dispositivi e di incassi da questi registrati pubblicati dal Mit e da Codacons.
Autovelox come “bancomat”: l’Italia detiene il record europeo
L’ultima indagine elaborata da Codacons attribuisce all’Italia il record europeo per numero di dispositivi: 11.130 unità, pari al 17% di tutti i sistemi automatici presenti in Europa e al 10% di quelli installati a livello mondiale. Nel mondo solo due Paesi registrano un numero maggiore di strumenti di rivelamento automatico delle infrazioni: la Russia con 18.414 e il Brasile 17.614. Entrambi con un territorio estremamente più esteso del nostro.
Secondo i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti i proventi incassati dai Comuni per le multe eseguite da autovelox, tutor e semafori intelligenti sono saliti del 61,7% tra 2021 e 2022. Nel 2023 le amministrazioni comunali hanno incassato 1,5 miliardi di euro, il 6,5% in più dell’anno precedente. Lo scopo delle modifiche normative su uso e posizionamento di questi strumenti contenute nel Decreto autovelox e nel nuovo Codice della strada hanno come obiettivo quello di “fermare l’uso degli autovelox come bancomat da parte dei Comuni ed assicurare che siano impiegati per prevenire incidenti e garantire la sicurezza dei cittadini”. Queste le parole del sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante.
Decreto autovelox: nuove regole su uso e posizionamento dei dispositivi
Il provvedimento ministeriale, la cui bozza è stata approvata lo scorso 21 marzo dalla Conferenza Stato-Città, prevede regole stringenti sull’uso e collocazione degli autovelox e velox-box di tipo fisso, mobile e posizionati a bordo di veicoli in movimento. Nello specifico il decreto stabilisce:
- il divieto di utilizzo su strade urbane con un limite di 50 km/h e nelle c.d. “zone 30”. Il sanzionamento per limiti di velocità inferiori a 50 km/h può essere effettuato solo con contestazione immediata.
- obbligo, sulle strade extraurbane, di segnare in modo chiaro la presenza del dispositivo che deve essere posizionato ad una distanza di almeno un chilometro dal segnale che impone il limite
- divieto di utilizzo su strade extra urbane con limite di velocità inferiore ai 90 km/h o di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato
- i dispositivi installati dove le nuove regole non li prevedono dovranno essere rimossi.
Modifiche normative in tema di sanzioni
Nel Decreto autovelox e nel testo del nuovo Codice della strada già approvato in Parlamento sono presenti novità in tema di sanzioni. Come anticipato, se da una parte sono previsti aumenti delle sanzioni pecuniari, penali e accessorie per diversi tipi di reati dall’altra vengono introdotte misure volte a limitare gli interessi sulle multe e le sanzioni per eccesso di velocità fatte da dispositivi di controllo automatico.
L’ articolo 10 del nuovo Codice della strada stabilisce che in caso di violazioni registrate da autovelox, velox box e tutor entro la stessa ora e nel tratto stradale gestito da uno stesso Ente “non si ha il cumulo materiale delle sanzioni”: si paga una sola multa, quella che prevede una sanzione amministrativa più grave, aumentata di un terzo. Il disegno di legge introduce anche un tetto massimo degli interessi sulle multe: la maggiorazione per mancato pagamento non può essere superiore al 60% dell’importo totale della sanzione.
Tutte le informazioni dettagliate sull’aumento delle sanzioni pecuniarie, penali e accessorie per i reati di guida con il cellulare, guida sotto l’effetto di alcol e droga e monopattini sono consultabili cliccando sui seguenti link:
- Nuovo codice della strada: misure più severe per guida sotto effetto di alcol e droghe
- Nuovo codice della strada: novità per neopatentati e guida con cellulare
- Codice della strada 2024: nuove regole e divieti per i monopattini
Fonte: articolo di Martina Pietrograzia