italia-allarme-neet-lavoro-povertaNel corso del 2023, l’Italia ha sperimentato un miglioramento del benessere soggettivo, sebbene si sia registrato un aumento dell’incidenza individuale della povertà assoluta: i dati emergono dal Rapporto BES dell’Istat.


Il documento offre una panoramica completa del benessere nel paese, analizzando il suo sviluppo per fornire un quadro dettagliato delle condizioni della società italiana.

Secondo il rapporto, gli indicatori di benessere soggettivo in Italia sono rimasti stabili o hanno registrato un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente. È stato raggiunto il livello di soddisfazione per la vita nel complesso già registrato nel 2019, pre-pandemia, dopo un declino evidente e giustificato causato dall’emergenza sanitaria. La percentuale di individui che valutano la loro soddisfazione tra 8 e 10 è aumentata significativamente, raggiungendo il valore più alto mai registrato, con un incremento di oltre 3 punti percentuali rispetto al 2019.

Complessivamente, nel 2023 si è notato un miglioramento in poco più della metà dei 129 indicatori confrontati con l’anno precedente, mentre il 28,7% degli indicatori è peggiorato e il 17,8% è rimasto stabile. La maggior parte dei domini ha evidenziato un miglioramento, ad eccezione di Ambiente e Sicurezza, dove gli indicatori in miglioramento sono stati limitati.

Rapporto BES 2023 dell’Istat: cresce la povertà assoluta in Italia

Nonostante sia migliorato il benessere soggettivo risulta ancora in aumento, in diversi settori, il tasso di povertà assoluta in Italia.

La povertà assoluta dal 2019 al 2023 (serie storica ricostruita secondo la nuova metodologia di stima) presenta una crescita dell’incidenza individuale. Nel 2019 era scesa al 7,6% in concomitanza dell’introduzione del Reddito di cittadinanza, trasferimento monetario non indicizzato all’inflazione come le altre prestazioni socio assistenziali, nel 2020, l’incidenza riprende a crescere, arrivando al 9,1% e rimanendo stabile nel 2021. Nel 2022, l’incidenza torna ad aumentare al 9,7%, in larga misura a causa della forte accelerazione dell’inflazione, che ha colpito in particolar modo le famiglie meno abbienti e rimane sostanzialmente stabile con 9,8% nel 2023.

Nel dominio Benessere economico la grave deprivazione materiale e sociale (4,5% in Italia, 6,7% nel’Ue27) e il sovraccarico del costo dell’abitazione (6,6% in Italia e 8,7% nel’Ue27 ) segnalano per l’Italia una condizione di minor sfavore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione, ma tutti gli altri indicatori disponibili invece, descrivono una condizione peggiore della media Ue27. I gap maggiori riguardano la bassa intensità lavorativa (9,8% in Italia e 8,3% nel’Ue27) e il rischio di povertà (20,1% in Italia e 16,5% nel’Ue27).

Infine il livello di istruzione più elevato costituisce un elemento di protezione rispetto a numerosi indicatori di disagio economico. Tra i laureati lo 0,6% vive in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale nel 2022 (la percentuale sale al 7,5% tra coloro che hanno al massimo la licenza media) e l’1,7% ha dichiarato di arrivare a fine mese con grande difficoltà, la quota tra i meno istruiti è di oltre sei volte più alta (10,7%). L’incidenza della povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio: nel 2022 è pari al 13,6% tra
chi ha al massimo la licenza di scuola media e scende al 2,2% tra chi ha conseguito un titolo terziario

Documenti utili

Il Rapporto fornisce un’analisi dettagliata dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere attraverso 12 domini, tra cui salute, istruzione, lavoro, benessere economico, relazioni sociali, sicurezza e benessere soggettivo.

In questa edizione, l’attenzione è stata posta sui dati più recenti e sul confronto con il periodo pre-pandemico. Più della metà degli indicatori analizzati nel Rapporto è aggiornata al 2023 con dati definitivi, offrendo così una visione aggiornata e approfondita delle condizioni di benessere in Italia.

Qui infine il video completo della presentazione del Report Istat:


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it