bankitalia-bonus-case-greenSecondo alcuni dossier recenti curati da Bankitalia i bonus case green e gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie non favoriscono i ceti meno abbienti e serve dunque intervenire in materia.


La Banca d’Italia ha evidenziato  la necessità di un approccio più equilibrato e mirato nella progettazione degli interventi pubblici per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, ponendo al centro l’obiettivo di garantire benefici reali alle famiglie meno abbienti e di ridurre al minimo gli abusi e le inefficienze nel sistema.

Bankitalia critica i bonus case green e le agevolazioni edilizie

Le ricerche hanno sottolineato le criticità legate alla limitata disponibilità di dati sull’efficienza energetica delle abitazioni e ha sottolineato l’importanza di concentrare gli interventi su quelli più efficaci, considerando i vincoli di finanza pubblica.

Secondo gli esperti dell’istituto è fondamentale che le misure di sostegno pubblico siano progettate in modo da garantire un coinvolgimento attivo delle famiglie che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. Questo implica che le politiche e gli incentivi mirino a soddisfare le esigenze delle famiglie che possono trarre il maggior beneficio dall’intervento pubblico, in particolare quelle che risiedono in abitazioni meno efficienti dal punto di vista energetico.

Inoltre, è stato sottolineato l’importanza di limitare queste agevolazioni alle abitazioni occupate dai proprietari in modo permanente, escludendo quindi le seconde case e le abitazioni vuote. Questa scelta strategica mira a concentrare le risorse pubbliche verso gli immobili utilizzati come residenza principale, dove gli interventi di miglioramento energetico possono avere un impatto più significativo sia sul benessere delle famiglie coinvolte sia sull’efficienza energetica complessiva del paese.

Limitare le agevolazioni a queste categorie di abitazioni permetterebbe di massimizzare l’efficacia degli interventi pubblici, garantendo che le risorse siano dirette verso quelle situazioni in cui il loro impatto sociale ed economico può essere massimizzato.

Il parere del vice direttore Paolo Angelini

Paolo Angelini, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, intervendo al al Convegno “UN Principles for Green Financing for Sustainable Real Estate, Infrastructure and Urban Transformation Projects” ha enfatizzato la necessità di integrare agli incentivi fiscali altri strumenti di sostegno e di assicurare adeguate e sicure coperture finanziarie. Questo richiamo riflette la consapevolezza della complessità delle sfide nel campo del miglioramento energetico degli immobili e la necessità di adottare approcci multifunzionali per affrontarle efficacemente.

Angelini ha ribadito l’importanza di coinvolgere attivamente i beneficiari nel processo di investimento, al fine di mitigare i rischi associati a comportamenti opportunistici. Questo suggerimento indica la volontà di promuovere una partecipazione responsabile da parte dei cittadini beneficiari degli incentivi, incoraggiandoli a considerare attentamente le implicazioni e le opportunità offerte dagli interventi di efficienza energetica.

Per quanto riguarda gli strumenti di sostegno, Angelini ha proposto una gamma più ampia e bilanciata che tenga conto delle diverse esigenze dei destinatari. Questo include non solo le detrazioni fiscali e i crediti d’imposta, ma anche forme di sussidio diretto e supporto all’accesso al credito. Questa diversificazione degli strumenti mira a garantire una risposta flessibile e personalizzata alle esigenze delle famiglie e delle comunità, consentendo loro di scegliere l’opzione più adatta alle proprie circostanze e alle proprie priorità.

Luci e ombre nel superbonus

Infine, all’interno del paperIl miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni in Italia: lo stato dell’arte e alcune considerazioni per gli interventi pubbliciha stilato anche un bilancio provvisorio sul Superbonus, analizzandone l’impatto macroeconomico e sulle finanze pubbliche, ma anche la questione della cedibilità e altri aspetti critici.

L’analisi ha sottolineato l’efficacia del Superbonus al 110% nel promuovere i lavori di riqualificazione energetica degli immobili, rappresentando un’iniziativa senza precedenti nel panorama internazionale. Tuttavia, insieme al suo impatto positivo, sono emerse anche alcune criticità legate alla sua implementazione.

Tra queste criticità, è stata evidenziata la mancanza di adeguate misure antielusive, che ha favorito un aumento dei prezzi nel settore edilizio e l’emergere di casi di frode. Questa situazione ha evidenziato la necessità di rafforzare i controlli preventivi e di introdurre restrizioni alla circolazione dei crediti per contrastare tali fenomeni.

Tuttavia, le misure adottate per affrontare queste problematiche hanno comportato un irrigidimento del mercato dei crediti, rendendo difficile la loro cessione e causando incagli. Di conseguenza, il legislatore è intervenuto per ampliare le opzioni di utilizzo dei crediti al fine di mitigare gli effetti negativi sul mercato.

Nonostante questi sforzi, il problema degli incagli non è stato risolto completamente, evidenziando la complessità e la sfida nel gestire un’iniziativa di tale portata. Ciò sottolinea l’importanza di una costante revisione e adeguamento delle politiche pubbliche per affrontare le sfide emergenti e garantire il successo delle iniziative volte al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it