Con una recente sentenza, il Tar del Lazio ha congelato le graduatorie del concorso dell’Agenzia delle Entrate: ecco cos’è successo.
Sono nati alcuni problemi in riferimento alle graduatorie del concorso dell’Agenzia delle Entrate, che si è svolto lo scorso novembre.
Non si tratta del primo intervento del Tar del Lazio sull’Agenzia delle Entrate. Già nel 2022, infatti, il Tribunale aveva accolto i ricorsi per alcuni errori relativi all’elenco degli idonei.
La storia si ripete: ecco cos’è successo.
Graduatorie congelate per il concorso all’Agenzia delle Entrate: la decisione del Tar del Lazio
Il 23 luglio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il nuovo bando per un maxi-concorso che prevedeva l’assunzione di circa 4000 funzionari, con una procedura più rapida e innovativa.
Per quanto riguarda gli idonei al concorso, si è fatto riferimento, al momento della pubblicazione del bando, alla disposizione nel decreto legge n°44 del 2023, che sosteneva che
“nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi”.
La norma è stata, poi, modificata dalla legge di conversione del dl 75/2023, che ha previsto la seguente:
“nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l’ultimo candidato vincitore, in numero non superiore al 20% dei posti messi a concorso”.
Perciò c’era il dubbio su quale delle due indicazioni prendere in considerazione. Per evitare contenziosi, l’Agenzia delle Entrate ha richiesto un parere alla Funzione Pubblica.
La decisione dell’Agenzia era ricaduta sul calcolare gli idonei, optando per una percentuale del 20% dei posti disponibili.
Ma il Tar del Lazio ha ribaltato la decisione con la sentenza n°6362/2024. Costringendo l’Agenzia a riconsiderare la metodologia di calcolo e a posticipare la pubblicazione delle graduatorie dei vincitori, originariamente previste per l’8 aprile 2024.
Con la sentenza, il Tar ha accolto il ricorso e riconosciuto l’applicazione del regime precedente, che non prevedeva limitazioni numeriche alle graduatorie, decretando l’illegittimità degli atti
“laddove si precisa che, nella graduatoria finale di merito, sono presenti solo i candidati che hanno riportato all’esito della prova scritta un punteggio pari o superiore a 21/30 e che si collocano nella graduatoria finale entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi”.
La sentenza del Tar si rivolge al concorso per 530 posti delle conservatorie. Ma il principio di diritto si applica a tutti i concorsi banditi prima del 17 agosto 2023 (data oltre la quale, invece, si applica il taglia idonei).
L’Agenzia delle Entrate, nei prossimi giorni, si consulterà con l’Avvocatura di Stato, per capire se conformarsi alla decisione del Tar Lazio, anche per il maxi-concorso di 3970 posti. Per ora, le graduatorie risultano bloccate, anche se le procedure andranno finalizzate entro maggio.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it