Ecco le regole attuali sui rimborsi spesa per i presidenti delle Asd (Associazioni Sportive Dilettantistiche) e gli impatti della riforma sul lavoro sportivo.
Le norme sul lavoro sportivo hanno da sempre regolamentato i rimborsi spesa documentati e chilometrici, mantenendo invariati i loro principi fondamentali anche dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 36/2021. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni importanti da esaminare riguardo alla gestione di tali rimborsi, specialmente quando il presidente dell’Associazione ricopre anche il ruolo di direttore tecnico o direttore sportivo.
Lavoro sportivo: nuove regole sui rimborsi spesa per i Presidenti delle Asd
Per chiarire, questi rimborsi, conosciuti come “a piè di lista” o “chilometrici”, non costituiscono retribuzione, bensì rappresentano il rimborso di spese sostenute per viaggi, vitto e alloggio, documentate tramite fatture, scontrini o schede di rimborso benzina conformi alle norme ACI nel caso si utilizzi l’auto propria. Le condizioni per ottenere tali rimborsi sono le seguenti:
- effettuare uno spostamento al di fuori del comune in cui ha sede l’associazione sportiva, considerando la residenza come sede per i volontari.
- lo spostamento deve essere autorizzato o richiesto dall’Associazione per motivi legati alle sue attività istituzionali, come accompagnare atleti a tornei, ritirare attrezzature o partecipare a corsi di formazione fuori sede.
Per i collaboratori retribuiti, il rimborso avviene esclusivamente tramite documentazione delle spese sostenute o tramite rimborso chilometrico. Per i volontari, è possibile ottenere rimborsi fino a 150 euro mensili tramite autocertificazione, previa delibera dell’organo sociale competente sulle tipologie di spese e attività di volontariato ammissibili.
Una questione chiave riguarda il diritto del presidente dell’Asd o di altri membri del consiglio direttivo a ricevere rimborsi quando si spostano al di fuori del comune. È importante sottolineare che il presidente, anche se svolge l’incarico gratuitamente, non è considerato un volontario ai sensi della legge e quindi non può ricevere rimborsi come tale.
Tuttavia, se il presidente ricopre anche ruoli tecnici come allenatore o istruttore, e se soddisfa determinati requisiti di legittimità, può ottenere rimborsi spesa. Altrimenti, se non possiede tali requisiti, può beneficiare dei rimborsi solo se svolge mansioni di direttore tecnico o direttore sportivo.
Le definizioni di queste figure, come indicate nel decreto legislativo 36/2021, sono chiare: il direttore sportivo si occupa dell’assetto organizzativo e amministrativo, mentre il direttore tecnico sovraintende agli aspetti tecnici dell’associazione.
In conclusione, se il presidente assume anche questi ruoli può beneficiare delle agevolazioni: tuttavia, è necessario che ci sia una deliberazione formale da parte del direttivo o dell’assemblea dei soci che attesti l’affidamento di tali incarichi alla stessa persona del presidente.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it