istruzioni Inps Bonus asilo nido 2024L’Inps ha fornito nuove istruzioni riguardo il Bonus asilo nido 2024: vediamo allora quello che c’è da sapere sui requisiti e sugli importi.


A partire dall’inizio di mese di marzo, i genitori di figli piccoli possono richiedere il Bonus asili nido, il cui tetto massimo, per quest’anno, è di 3600 euro.

La misura è nata per favorire l’inserimento dei minori di 3 anni all’interno degli asili nido pubblici e privati. Il contributo funge come rimborso di tutta o di una parte della spesa sostenuta per l’iscrizione e per il pagamento delle rette mensili.

L’Inps ha fornito nuove istruzioni, mediante una circolare, riguardo l’agevolazione.
Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Bonus asilo nido 2024: le istruzioni da parte dell’Inps

Nella circolare 1024 dell’11 marzo, l’Inps ha ricordato che le domande per il Bonus asili nido 2024 potranno essere inoltrate entro il 31 dicembre 2024.

Come previsto nell’ultima Legge di Bilancio, l’importo massimo del contributo è di 3600 euro e spetta ai genitori dei bambini nati nel 2024, con un secondo figlio di età inferiore ai 10 anni e un Isee minorenni sotto i 40mila euro.

In questo caso, il contributo viene suddiviso in 11 mensilità, da circa 327 euro l’una.

Il contributo, quindi, varia a seconda dell’Isee:

  • Fino a 25mila euro: sconto di 3mila euro l’anno;
  • Tra i 25mila e i 40mila euro: sconto di 2500 euro l’anno;
  • Superiore ai 40mila euro: sconto di 1500 euro, spalmati in 10 rate da 136 euro l’una.

Nella circolare Inps, inoltre, viene chiarito che il Bonus spetta a

“ciascun figlio di età inferiore ai 36 mesi e nell’ipotesi in cui il minore per il quale si vuole presentare la domanda compie i tre anni di età nel corso dell’anno è possibile richiedere soltanto le mensilità comprese tra gennaio e agosto 2024”.

Le domande andranno inoltrate esclusivamente online, sul sito dell’Inps. Nella documentazione da allegare, bisognerà inserire la partita Iva dell’asilo nido (pubblico o privato), il nome del minore e del genitore che sostiene la retta, gli estremi del pagamento e il mese di riferimento.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it