latte nelle scuoleÈ stato dato il via libera definitivo all’iniziativa “Latte nelle scuole”, con una dotazione di 6 milioni di euro: vediamo di cosa si tratta.


Col decreto pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, sarà presto avviato il programma “Latte nelle scuole”, per promuovere il consumo di latte e dei prodotti lattiero-caseari fra gli alunni delle scuole primarie.

Si avrà tempo fino al 13 marzo 2024 per avanzare le proposte.

L’iniziativa “Latte nelle scuole” è solo una delle tante misure promosse dal Ministero, per la valorizzazione dei prodotti agricoli italiani e la promozione di una sana alimentazione tra le generazioni più giovani.

Vediamo di cosa si tratta.

“Latte nelle scuole”: la nuova iniziativa del Ministero dell’Agricoltura

Il programma è finanziato dall’Unione Europea e ha l’obiettivo di educare i bambini ad un consumo consapevole e sano del latte e dei suoi derivati, favorendo la conoscenza delle filiere produttive locali e la lotta allo spreco alimentare.

Il nuovo modello di distribuzione si rivolge direttamente al settore primario, escludendo appalti e imprese di distribuzione.
I progetti presentati dovranno prevedere la fornitura e la distribuzione di prodotti lattiero-caseari nelle scuole primarie e l’organizzazione di attività educative di accompagnamento.

Ecco alcune delle attività previste:

  • Attività ludico-ricreative;
  • Corsi di degustazione;
  • Visite a fattorie;
  • Informazioni sull’agricoltura;
  • Insegnamento delle corrette abitudini alimentari;
  • Filiere corte.

Col coinvolgimento del settore primario, si punta a garantire l’efficienza della spesa, la predilezione delle filiere locali e la territorialità dei prodotti locali, con un impatto minore della logistica e della distribuzione.

I produttori del settore lattiero-caseario, le loro associazioni, cooperative e consorzi potranno presentare i progetti fino al 13 marzo 2024.

In una nota del Ministero, si legge:

“Si vuole così promuovere anche un approccio sostenibile, sensibilizzando gli alunni sul consumo equilibrato e le filiere corte, con un effetto protettivo sulla salute e di contrasto agli sprechi. Il coinvolgimento diretto dei produttori potrà andare incontro all’efficienza della spesa, alla predilezione delle filiere locali e alla territorialità dei prodotti, oltre che a un minor impatto della logistica e della distribuzione”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it