Piattaforma Take it DownÈ arrivata anche in Italia la piattaforma Take it Down, contro la diffusione delle immagini intime dei minori online: ecco di cosa si tratta.


Con la diffusione dei social, accessibili sempre di più a tutti, uno dei pericoli maggiori rimane la pedofilia, anche online.

Secondo le stime, nel 2022 sono stati 1466 i soggetti denunciati, in Italia, per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuali su minori.

Per limitare la diffusione di questi contenuti, è stata lanciata la piattaforma Take it Down. Ecco di cosa si tratta.

Piattaforma Take it Down: la lotta alla pedofilia online

La piattaforma Take it Down è stata sviluppata dal National Center for Missing & Exploited Children, col contributo di Meta.
La nuova misura è stata pensata per aiutare gli adolescenti ad avere il controllo delle proprie immagini intime e per impedire che altre persone (come ex partner o truffatori) le diffondano online.

La piattaforma è stata introdotta lo scorso anno in lingua inglese e spagnolo. Ma quest’anno Meta e NCMEC l’hanno diffusa anche in altri Paesi e lingue, tra cui l’italiano, rendendola accessibile a milioni di adolescenti in tutto il mondo.

Take it Down è stata pensata per i minori di 18 anni che ritengono che i loro contenuti possano essere stati pubblicati online. Ma può essere utilizzata anche dai genitori, per conto dei minori.

Gli utenti possono andare sulla piattaforma e seguire le istruzioni per assegnare un hash unico, ovvero un’impronta digitale sotto forma di codice numerico, alla propria immagine o video, in modo privato e sicuro dal proprio dispositivo.

A questo punto, gli utenti dovranno solo inviare l’hash (invece dell’immagine o del video intimo) per rintracciare il contenuto. Dopo l’invio dell’hash, i social network, come Facebook e Instagram, potranno trovare le copie dell’immagine, eliminarle e impedire a chi li minaccia di pubblicarli in futuro.

Come detto da John Shehan, Senior Vice President del NMEC:

“Rendere disponibile Take it Down in 25 lingue è un passo fondamentale per salvaguardare i minori dagli orrori dello sfruttamento online in tutto il mondo. Aspiriamo a garantire che ogni bambino, indipendentemente dalla lingua o dal luogo in cui si trova, abbia l’opportunità di avere il controllo della propria privacy rimuovendo i propri contenuti non consensuali dalle piattaforme partecipanti”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it