Sono tanti gli aiuti previsti in busta paga per agevolare i contribuenti, anche se validi solo per il 2024: ecco quali sono.
La riforma Irpef, gli sconti sui contributi previdenziali e gli interventi sui fringe benefit sono solo alcuni degli aiuti previsti per i contribuenti nelle buste paga di quest’anno.
Aumentano, quindi le buste paga nel 2024, ma si tratta di aiuti a termine, che rimarranno vincolati a quest’anno.
Vediamo quali sono le misure.
Aiuti previsti in busta paga nel 2024: ecco quali sono
Vediamo tutte le misure che prevedranno agevolazioni in busta paga per i contribuenti quest’anno.
Sconto contributi previdenziali (Bonus mamme lavoratrici)
Nella Legge di Bilancio 2024, è stato introdotto il Bonus mamme lavoratrici, che prevede lo sconto dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici dipendenti, madri di due o più figli.
La misura è stata sbloccata recentemente dall’Inps, con la circolare 27/2024, chiarendo che sarà erogato anche l’importo di gennaio.
Riforma Irpef
Uno dei maggiori contributi alla busta paga proviene dalla nuova Riforma Irpef, che prevede la riduzione degli scaglioni, da quattro a tre.
I nuovi scaglioni sono i seguenti:
- L’aliquota è al 23% per i redditi fino a 28mila euro;
- 35% per i redditi tra i 28mila euro e i 50mila euro;
- 43% per i redditi oltre i 50mila euro.
Con le nuove aliquote Irpef, ci sarà un leggero aumento nelle buste paga, fino ad un massimo di 260 euro.
Comparto turistico
Per il 2024, è prevista la detassazione degli straordinari e del lavoro notturno per i lavoratori del comparto turistico.
La Legge di Bilancio ha, infatti, rinnovato la misura fino a giugno 2024, che era già stata prevista dal decreto Lavoro (Dl 48/2023), per il periodo dal 1° giugno al 21 settembre 2023.
Inoltre, ha esteso la platea dei destinatari anche ai lavoratori degli esercizi di somministrazione e ristorazione (che si aggiungono ai dipendenti del comparto turistico, ricettivo e termale).
La misura prevede il riconoscimento di un trattamento integrativo speciale, esente da tasse e contributi, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte dal datore, per le prestazioni di lavoro notturno o straordinario festivo.
Fringe benefit
Sempre per il 2024, sono cambiare le soglie di non impunibilità, in tema di fringe benefit.
Sarà possibile detassare e decontribuire le liberalità (come l’alloggio aziendale, i buoni acquisto, i buoni benzina, etc.) erogate dai datori di lavoro ai dipendenti, previa informativa alla Rsu, fino a 2mila euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico e a 1000 euro per i lavoratori senza figli a carico.
Inoltre, con le novità introdotte, si potranno considerare come fringe benefit, anche le utenze domestiche e le spese sulle proprietà immobiliari (come il mutuo e l’affitto).
Taglio al cuneo fiscale
È stato confermato, anche per il 2024, il taglio del cuneo contributivo.
Saranno scontati 7 punti percentuali per i lavoratori con retribuzioni fino a 25mila euro lordi e 6 punti percentuali per chi guadagna tra i 25mila e i 35mila euro.
Ricordiamo che la tredicesima è esclusa dal beneficio.
Indennità all’80% per il secondo mese di congedo
Previsto anche l’incremento, fino all’80%, per l’indennità per il secondo mese di congedo parentale facoltativo.
A partire dal 2025, l’indennità scenderà al 60% (anche se il primo mese rimarrà sempre indennizzato all’80%). I mesi successivi, invece, rimangono indennizzati al 30%.
Super-deduzione al 120%
La Super-deduzione al 120% è stata introdotta dal decreto legge 216/2023 ed è prevista per chi assume lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Anche questa misura è limitata temporalmente per il 2024.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it