L’UE ha riscontrato diversi atti legislativi dell’Italia non conformi alla legislazione europea, in tema di caccia: ecco cosa succede.
La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura d’infrazione, nei confronti dell’Italia, a causa del mancato allineamento delle norme italiane con le direttive europee, in materia di caccia.
In particolare, l’UE ha riscontrato che “diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione europea”.
Ecco cosa succede.
Infrazione UE contro l’Italia sulla caccia: ecco nei dettagli
L’Unione Europea ha evidenziato come l’Italia non rispetti alcuni punti della normativa europea, soprattutto per quanto riguarda la Direttiva Uccelli.
La legislazione italiana, infatti, concede alle Regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche in aree in cui la caccia è vietata (come le aree protette) e in periodi dell’anno in cui la caccia è vietata.
Inoltre, è stato riscontrato che la legislazione italiana non è conforme alle disposizioni del regolamento REACH, sull’utilizzo del piombo nelle armi da fuoco.
Proprio per questo, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, che ora avrà due mesi di tempo, per rispondere e colmare le lacune sollevate dalla Commissione.
Se non otterrà una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
Come commentato dall’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali):
“L’intero sistema venatorio italiano, irrispettoso delle direttive europee, è sotto accusa. Occorre che Governo e Parlamento fermino la proposta di legge Bruzzone (Lega), che peggiora le materie contestate, e metta in regola la normativa italiana sulla tutela di uccelli e fauna selvatica. Auspichiamo che i Ministeri vogliano mettere mano alla materia quanto prima. Vanno riviste subito le norme che trasformano l’Italia in un Far West dove i cacciatori possono intervenire sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle aree urbane”.
La recente legge proposta dalla Lega stravolge alcuni punti della legge 157/92, allungando i tempi della caccia e il silenzio venatorio e consentendo di sparare, in ogni forma consentita, su tutto il territorio nazionale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
È logico che il nostro Parlamento debba legiferare per allinearsi alle norme, molto più sensate, che sono applicate nel resto del nostro continente. Staremo a vedere…