protesta agricoltori romaLa protesta degli agricoltori è arrivata a Roma e si sta allargando a macchia d’olio: le ipotesi dell’Unione Europea.


Nella giornata di ieri, 5 febbraio 2024, la protesta degli agricoltori è arrivata fino alle porte di Roma. Più precisamente sulla via Nomentana, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare.

Si tratta di una protesta destinata ad allargarsi a macchia d’olio: entro giovedì pomeriggio, infatti, dovrebbero confluire 1500 trattori da tutta Italia.

Ecco le ultime novità.

Protesta agricoltori a Roma: cosa succede

Come dichiarato dall’imprenditore agricolo Andrea Papa, del movimento Riscatto Agricolo:

“Stiamo andando in Questura, intanto siamo arrivati con una decina di trattori e ci siamo posizionati in un campo sulla via Nomentana fuori dal Raccordo anulare ma entro stasera dovrebbero arrivare altre 300, 400 persone a bordo dei loro mezzi. Entro giovedì pomeriggio prevediamo l’arrivo di 1500 trattori da varie regioni: Toscana, Lazio, Umbria, Molise e anche dal nord”.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di manifestare venerdì nella Capitale, con un corteo che potrebbe attraversare la città.

Protesta agricoltori a Roma: le misure del Governo e dell’Unione Europea

Il Governo, mediante il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, fa sapere che è al lavoro sulla rimodulazione dell’Irpef.

Con un emendamento della Legge di Bilancio, è stata cancellata l’esenzione per i redditi agrari e per quelli derivanti dal possesso dei terreni. Ma con un emendamento al decreto Milleproroghe potrebbe cambiare tutto.

Un’ipotesi sarebbe quella di riproporre l’esenzione dell’Irpef, ma solo per i redditi bassi.
Non si tornerebbe, quindi, alla situazione del 2023, nonostante il volere di altri nella maggioranza, come alcuni esponenti della Lega.

In ogni caso, il Ministero dell’Economia ha comunicato che non ci sono risorse extra da utilizzare. Ma rimane sullo sfondo l’ipotesi di una franchigia a 10mila euro di reddito, per limitare l’esenzione soltanto ai piccoli agricoltori.

Il timore del Governo è l’allargamento della protesta, soprattutto dopo la promessa degli agricoltori di arrivare fino al palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo.

Data la protesta in Europa, invece, la Commissione europea sta rivalutando i target sui tagli delle emissioni di gas serra, richiesti all’agricoltura, per contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici Ue entro il 2040.

Bruxelles richiedeva al settore una riduzione di almeno il 30% delle emissioni, per il 2040, rispetto ai livelli del 2015. Secondo le fonti, i limiti sarebbero stati cancellati in occasione della nuova riunione e la decisione sarà presa “ai più alti livelli dell’esecutivo Ue”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it