Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’istituzione del Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità: ecco di cosa si tratta.
Nel Consiglio dei Ministri del 31 gennaio, il Governo ha dato il via libera al Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità.
La proposta era stata fatta dalla Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. La misura entrerà in vigore a partire dal 2025.
Ecco di cosa si tratta.
Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità: ecco nei dettagli
Dopo la proposta della Ministra Alessandra Locatelli, il Governo ha istituito il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, che sarà operativo a partire dal 2025.
Come detto dalla Ministra:
“Il Garante sarà un punto di riferimento per molti cittadini, un organismo operativo e con propria autonomia e indipendenza per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, e nel rispetto della Convenzione Onu. Dal 1° gennaio 2025 il Garante sarà operativo e al servizio dei cittadini”.
Il Garante sarà un organo collegiale, composto da un presidente e da due componenti scelti da una commissione composta da membri con “comprovate professionalità, competenze o esperienze nel campo della tutela e della promozione dei diritti umani e in materia di contrasto delle forme di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità”.
L’organico, invece, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2026, sarà composto da due dirigenti e venti unità di personale non dirigenziale. L’assunzione del personale avverrà mediante concorso.
Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità: quali saranno i suoi compiti
Ecco alcune delle funzioni che avrà il Garante:
- Promuovere e vigilare sul rispetto dei diritti e delle norme dettate dalla Convenzione Onu, dagli accordi internazionali, dalla Costituzione e dalle altre fonti subordinate in materia;
- Contrastare i fenomeni di discriminazione diretti e indiretti o di molestie, in ragione della condizione di disabilità;
- Raccogliere le segnalazioni provenienti da persone con disabilità, da chi le rappresenta, dai familiari e dalle associazioni;
- Svolgere verifiche, d’ufficio o a seguito di segnalazione, sull’esistenza di eventuali fenomeni discriminatori;
- Visitare le strutture che erogano servizi pubblici essenziali, con possibilità di svolgere colloqui riservati con le persone con disabilità e con le persone che possano fornire informazioni rilevanti;
- Promuovere campagne di sensibilizzazione e comunicazione, progetti e azioni, in particolare nelle istituzioni scolastiche, in collaborazione con le amministrazioni competenti in materia.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it