Le tematiche retributive riguardanti il personale delle Istituzioni Scolastiche ed Educative oggetto di
attenzione sul piano legislativo e contrattuale sono le seguenti:

le posizioni stipendiali di tutto il personale della scuola (docenti e ATA).
L’argomento tiene banco da alcuni anni poiché per effetto della manovra di finanza pubblica dell’estate
2010 sono stati bloccati i rinnovi contrattuali e le retribuzioni individuali, compresi i passaggi di
posizione stipendiale. Il blocco che ha inizialmente riguardato il periodo 2010-2012 è stato prorogato
sino al 2014 per quanto riguarda la contrattazione collettiva e sino al 2013 per quanto riguarda le
posizioni stipendiali, con più manovre di finanza pubblica da parte dei Governi Monti e Letta. L’ultimo
intervento del Governo Letta è entrato in vigore solo nel novembre del 2013 (DPR 122/2013) generando
l’effetto di bloccare l’annualità 2013 solo quando la gran parte dei passaggi di posizione stipendiale
conseguiti nel medesimo anno era già stata riconosciuta e materialmente corrisposta agli aventi titolo.
Ciò ha comportato l’intervento di un recupero che è stato fortemente contestato dai sindacati (tutti) e
da buona parte della politica, determinando l’emanazione del D.L. n. 3/2014 che ha temporaneamente
sospeso sia il recupero che la retrocessione alla posizione stipendiale precedente. La risoluzione
definitiva del problema è stata demandata ad un’apposita sessione negoziale (ARAN/OO.SS.) attraverso
il recupero negoziato dell’anno 2012, reperendo le risorse finanziarie necessarie (circa 370 milioni di
euro) dal MOF. La sessione negoziale dovrà concludersi entro il 30 giugno 2014. Alla data odierna non
risulta che il Governo abbia inviato all’ARAN l’atto di indirizzo per aprire la sessione negoziale. Per
comune memoria si ricorda che il 2010 è stato recuperato con le economie derivanti dal taglio di
organico di cui alla manovra Tremonti/Gelmini del 2008, mentre il 2011 è stato recuperato con il CCNL
del 13 marzo 2013, attingendo alle risorse del MOF;

– le posizioni economiche del personale ATA.
Nonostante il blocco delle retribuzioni individuali prescritto dalla manovra di finanza pubblica dell’estate
2010, nella primavera del 2011 il MIUR e le OO.SS. sottoscrivono un accordo per riconoscere ulteriori
posizioni economiche ai Collaboratori Scolastici, agli Assistenti Amministrativi e Tecnici con decorrenza
1° settembre 2011. L’accordo non viene certificato dal MEF e dal Dipartimento della Funzione Pubblica
perché ritenuto non conforme alla legislazione sul blocco retributivo, a nulla rilevando la circostanza che
l’accordo non produceva ulteriori oneri per il Bilancio dello Stato poiché si trattava di sostituzioni di
personale beneficiario delle posizioni economiche cessato dal servizio. Senza attendere la conclusione
dell’iter previsto dalla legge (D. Lgs. 165/01 e s.m.i.) per la sottoscrizione definitiva dell’accordo, il MIUR
ha mandato in esecuzione l’accordo stesso attribuendo le posizioni economiche agli aventi titolo. Le
Ragionerie Territoriali dello Stato hanno registrato i decreti di attribuzione emanati dagli uffici periferici
del MIUR e provveduto ai relativi pagamenti. All’inizio del 2014, su sollecitazione del MEF, il MIUR ha
disposto la revoca delle posizioni economiche attribuite dal 1° settembre 2011 e il conseguente
recupero delle somme corrisposte da quella data. Anche di fronte a questa decisione si scatena una
nuova contestazione dei sindacati (tutti) e lo stesso Ministro Carrozza assicura che, come per le
posizioni stipendiali, si troverà una soluzione legislativa. Nelle more della soluzione legislativa gli uffici
del MIUR si limitano a disporre la sospensione delle posizioni economiche con decorrenza dal 1°
settembre 2013 (non dal 1° settembre 2011). Con la rata di febbraio 2014 il MEF sospende il
pagamento delle posizioni economiche e, in diversi casi, sbagliando, azzera anche le posizioni
economiche maturate e attribuite precedentemente al 1° settembre 2011. La soluzione legislativa
”promessa” dal Ministro Carrozza non è stata a tutt’oggi individuata. Sull’argomento specifico
l’ANQUAP ha predisposto un emendamento nell’ambito del D.L. n. 3/2014 che è stato presentato dal
Sen. Centinaio (Gruppo LNA);
– l’indennità mensile ai Direttori SGA che lavorano su due scuole.
La definizione quantitativa dell’indennità, prevista dalla Legge di Stabilità 2012 con decorrenza 1°
settembre 2012 deve essere stabilita in apposita sessione negoziale tra l’ARAN e le OO.SS.. Questa
sessione non si è ancora avviata poiché l’ARAN non ha ricevuto l’atto di indirizzo, in presenza di un
“dissidio” tra MIUR e MEF sull’importo disponibile per la trattativa. Risulta che in questi giorni al
Dipartimento della Funzione Pubblica sia pervenuta la risposta definitiva del MEF che dovrebbe
consentire l’invio dell’atto di indirizzo. Se così stanno le cose è presumibile ritenere che l’atto di
indirizzo dovrebbe essere spedito all’ARAN entro la prima decade di marzo. Alla questione retributiva in
parola sono interessati, tra l’a.s. 2012/2013 e l’a.s. 2013/2014, circa 500 Direttori SGA. Sempre in tema
di Direttori SGA resta da affrontare e risolvere la problematica dell’indennità di direzione quota
variabile per i Direttori SGA che sono stati “forzosamente” utilizzati presso gli Uffici periferici del
MIUR, avendo perso la titolarità (e qualsiasi possibilità di utilizzazione) nelle Istituzioni Scolastiche per
effetto della norma sulle scuole sottodimensionate. La norma contrattuale (art. 145 CCNL 29.11.2007)
mantiene il diritto all’accesso al trattamento economico anche nei casi di utilizzazione quando la
retribuzione degli utilizzati resta a carico del MIUR. Fattispecie presente nella casistica in parola;

– l’indennità di funzioni superiori spettante all’Assistente Amministrativo che sostituisce il Direttore
SGA.
Dal 1° gennaio 2013, per effetto della Legge di Stabilità 2013, questa indennità viene calcolata sulla base
di un differenziale che compara da un lato lo stipendio iniziale del Direttore SGA e dall’altro lo stipendio
complessivo dell’Assistente Amministrativo, con ciò determinando il paradosso che gli Assistenti
Amministrativi con maggiore anzianità e titolari di posizioni economiche non hanno un differenziale
positivo. Sull’argomento specifico l’ANQUAP ha predisposto un emendamento nell’ambito del D.L. n.
3/2014 che è stato presentato dal Sen. Centinaio (Gruppo LNA).

Su tutte (o quasi) le tematiche in parola l’ANQUAP ha aperto formalmente una vertenza, ancora in corso, il
13 gennaio 2014 presso il Ministero del Lavoro. Il primo confronto si è avuto il 17 gennaio 2014 al Ministero
del Lavoro ed un secondo confronto si è avuto presso il MIUR il 29 gennaio 2014.
Allo stato degli atti non sussistono le condizioni per una positiva (e formale) conclusione della vertenza,
ma alcune procedure “in fieri” sia sul piano legislativo che contrattuale, ci portano a mantenere aperta la
vertenza in parola in attesa di possibili positivi sviluppi.
Se questi sviluppi non vi saranno, o saranno solo parzialmente positivi (o del tutto negativi) l’ANQUAP
assumerà ogni iniziativa sindacalmente possibile e consentita e valuterà anche l’intrapresa di azioni
giudiziali.
Anche su queste tematiche, molto concrete e reali, dovrà misurarsi il nuovo Governo guidato dal Premier
Renzi e il neo Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca On. Giannini, ai quali rivolgiamo i migliori auguri
di buon lavoro.

Il Presidente Anquap, Giorgio Germani

FONTE: Anquap (Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche)