novità isopensioneTra le modalità disponibili per il pensionamento anticipato, c’è l’Isopensione: ecco di cosa si tratta e quali sono le novità per il 2024.


Le pensioni rimangono uno dei temi principali per il 2024, anche con proposte di bonus per chi ritarda il proprio ritiro dal lavoro.
Ma per chi, al contrario, vuole andare in pensione in anticipo, ci sono diverse modalità disponibili, come Opzione donna oppure l’Isopensione.

Ecco di cosa si tratta e quali sono le ultime novità.

Cos’è l’Isopensione?

L’Isopensione s’inserisce tra le varie possibilità di pensionamento anticipato ed è riservata solo ad alcune categorie di lavoratori.
La modalità è stata introdotta dalla Legge Fornero ed è stata prorogata fino alla fine del 2026 con la Legge 24 febbraio 2023 n°14 (Decreto Milleproroghe).

Come detto, l’Isopensione è un’opportunità di prepensionamento, che consente di anticipare di 4 anni il congedo definitivo dal lavoro.
Per poterne usufruire, bisogna rispettare questi tre requisiti:

  • Lavorare in un’azienda o in un’impresa con più di 15 addetti;
  • Essere al massimo a 4 anni dalla maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (fissata, ad oggi, a 67 anni) o anticipata (41 anni e 10 mesi). Gli anni aumentano a 7 per il periodo temporale tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2026;
  • L’azienda deve trovarsi in una situazione di eccedenza del personale e stipulare un accordo con le organizzazioni sindacali.

Con l’Isopensione, le aziende possono favorire il ricambio, evitando di licenziare i dipendenti più avanti con l’età (difficilmente ricollocabili), permettendogli il pensionamento anticipato ed erogando, a proprie spese, l’assegno del valore equivalente alla pensione, fino alla maturazione dei requisiti anagrafici.

Isopensione: le novità per il 2024

L’azienda che vuole usufruire dello scivolo massimo di 7 anni, nel 2024, può farlo se il lavoratore ha 60 anni e 4 mesi di età e che, quindi, percepirebbe la pensione di vecchiaia nel 2031 a 67 anni e 4 mesi di età.

Il calcolo dell’assegno si basa sull’importo del trattamento pensionistico che sarebbe erogato, al momento dell’accesso alla prestazione.

Ma è importante sottolineare che l’assegno considera solo i contributi versati fino al momento dell’uscita del lavoratore dall’azienda. Mentre i contributi versati dal datore di lavoro, durante il periodo di esodo, influenzeranno sulla pensione solo al termine dello scivolo.

Per questo, il valore dell’assegno sarà leggermente inferiore a quello della pensione.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it