addio-tassa-energia-fonti-rinnovabiliUn emendamento alla conversione in legge del Dl energia cancella la tassa sull’energia da fonti rinnovabili, ponendo le basi per nuove prospettive sulla sostenibilità ambientale.


Il panorama dell’energia verde in Italia si prepara a un significativo cambiamento con l’approvazione di un emendamento alla Camera che pone fine al balzello richiesto per i titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’emendamento, presentato dalla Lega, accolto favorevolmente dalle commissioni Ambiente e Attività produttive, entra in maniera decisiva nel contesto della conversione in legge del Dl Energia.

Addio alla tassa sull’energia da fonti rinnovabili: ecco le novità

Si trattava di un tributo che aveva generato parecchie polemiche, considerando il momento cruciale in cui l’Italia si trova nel percorso di decarbonizzazione.

La versione originale del decreto, varata dal Governo Meloni, aveva suscitato critiche per l’introduzione di un contributo annuale di 10 euro/Kw per i sistemi produttivi alimentati a fonti energetiche rinnovabili con una potenza superiore a 20 kW.  Questo contributo, ora abolito, avrebbe avuto una durata di tre anni a partire dal 2024.

La decisione di eliminare questa tassa, prevista dal provvedimento originale tra il primo gennaio 2024 e il 31 dicembre 2030, sostenuta da una serie di emendamenti identici riformulati, provenienti sia dalla maggioranza che dalle opposizioni, ha visto la conferma finale in una nota dei deputati del Carroccio membri della Commissione Attività Produttive, Giorgia Andreuzza, Andrea Barabotti, Salvatore di Mattina, Alberto Gusmeroli e Luca Toccalini.

I deputati della Lega hanno così dichiarato: “Grazie all’impegno della Lega, stop al contributo annuo di 10 euro per chilowatt a carico delle produzioni di energia elettrica da fonti rinnovabili con una potenza superiore a 20 kW […] Viene creato inoltre un fondo per le Regioni, finanziato con parte delle somme ottenibili dalle aste delle quote di emissione di anidride carbonica, volto alla digitalizzazione, decarbonizzazione e accelerazione degli iter burocratici“.

Infine si fa presente che un ulteriore cambiamento riguarda la proroga al 31 dicembre 2027 (anziché al 2028) per l’entrata in esercizio degli impianti geotermoelettrici ammessi a beneficiare degli incentivi previsti dal decreto sull’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Si tratta di una modifica proposta da Lega e Forza Italia e riformulata e approvata dalle Commissioni.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it