superbonus-110-proposta-mini-prorogaCon le modifiche al decreto Salva-spese alla Camera spicca un’interessante proposta, che se tradotta in legge sarebbe attesa da molti: potrebbe arrivare una mini-proroga per il Superbonus 110%.


Sembra alquanto insolito con i tempi politici che corrono, ma diverse proposte stanno trovando un accordo trasversale tra maggioranza e opposizione.

Un sostegno bipartisan si fa infatti avanti per rilanciare la proroga del superbonus, con novità che emergono dal fascicolo degli emendamenti al decreto Salva-spese di fine anno, attualmente in fase di conversione presso la commissione Finanze della Camera.

Nonostante il Ministero dell’Economia abbia respinto in modo categorico qualsiasi idea che possa impattare ulteriormente sui conti pubblici, tra i deputati persiste un forte desiderio, condiviso da entrambi gli schieramenti politici, di una possibile estensione dei termini dell’agevolazione.

In particolare si mira a prolungare di due mesi i termini del superbonus 110%, in linea con le richieste avanzate anche dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) durante le audizioni al decreto.

Questa proposta di prolungamento dei termini per il superbonus al 110% si basa su due condizioni chiave, rappresentando un compromesso tra le esigenze di diverse fazioni parlamentari.

Superbonus 110%, ecco la proposta per una mini-proroga

In primo luogo, si richiede il rispetto di una deroga stabilita alla fine del 2022, che ha concesso a molte persone di superare la soglia del 90% e continuare a beneficiare del superbonus al 110%. Questa deroga potrebbe essere stata implementata per affrontare situazioni particolari o difficoltà riscontrate durante l’attuazione del programma.

In secondo luogo, per qualificarsi per il prolungamento proposto, i beneficiari devono completare almeno il 70% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Questo requisito pone un’impostazione temporale chiara e mira a garantire che l’estensione dei termini sia associata a un effettivo progresso nei progetti di riqualificazione edilizia. Tale condizione risulta probabilmente introdotta per incentivare una rapida conclusione dei lavori e garantire che il beneficio del superbonus sia legato a un effettivo miglioramento delle proprietà coinvolte.

È significativo notare che questa proposta è sostenuta da tre gruppi parlamentari: Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Gruppo Misto, suggerendo un consenso trasversale che va oltre le divisioni politiche tradizionali.

Questo elemento bipartitico aggiunge un peso significativo alla proposta, indicando un interesse comune nel favorire un prolungamento dei benefici fiscali associati al superbonus.

Parallelamente, un secondo punto di convergenza tra maggioranza e opposizione è rappresentato da un’altra proposta. Questa propone un’estensione di due mesi del superbonus fino al 29 febbraio, condizionata dal completamento di almeno il 60% dei lavori entro la fine del 2023.

Anche questa proposta riceve il sostegno di esponenti di diversi partiti, inclusi Erica Mazzetti e Vito De Palma di Forza Italia, oltre a rappresentanti del Partito Democratico e del Gruppo Misto.

Vedremo quale delle due proposte andrà in porto o se entrambe finiranno bocciate durante il proseguimento dell’iter legislativo.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it