Il  Borgo dei Normanni di frazione del Comune di Colliano nel Cilento esempio virtuoso di riqualificazione, valorizzazione e ripopolamento di un’area interna a beneficio del turismo delle radici.


Il 2024 è stato dichiarato l’anno del turismo delle radici e tale progetto finanziato dal PNRR per un valore di 20 milioni di euro  ha già un suo primo caso di successo.

Ma andiamo per ordine. Cosa si intende per turismo delle radici?  Il turismo delle radici è un segmento del turismo che riguarda gli italiani emigrati nel mondo e i loro discendenti (sia italiani di passaporto che italiani d’origine), la cui platea è costituita da circa 80 milioni di persone al mondo. Una comunità enorme che vuole riscoprire le proprie origini e con un’ottima capacità di spesa, voglia di conoscere e vivere in pieno l’Italia e che stando a quanto calcolato dall’Enit potrebbe generare un indotto  di circa 10 miliardi di euro.

Nell’anno del turismo delle radici il Borgo Dei Normanni si trasforma in un hub turistico

Quindi un segmento dal potenziale davvero rilevante se si considera che nel 2019 sono state circa 6 milioni le persone arrivate in Italia per motivazioni riconducibili alla propria storia familiare. Ebbene questa forma di turismo tra il nostalgico e l’identitario ha trovato nel Borgo dei Normanni del comune di Colliano, in provincia di Salerno, un suo primo importante esempio di riqualificazione e ripopolamento.

Incastonato tra la valle del fiume Sele e Tanagro al confine con l’irpinia, questo comune del Cilento a pochi passi da Contursi nota per le sue terme. Un borgo “salvato” grazie ad un mix di fondi europei e nazionali, e che oggi può rappresentare un faro per il turismo esperienziale e quello delle radici. Ma non sono stati soltanto i finanziamenti a rendere possibile questa importante azione di recupero del borgo ma la capacità di fare rete con gli altri comuni del circondario, ognuno con le proprie bellezze, e la volontà di mettere a sistema l’offerta turistica territoriale.

Grazie a questa operazione di riqualificazione  a partire dal castello medioevale del Borgo dei Normanni che si sviluppa sull’altura che domina la valle attraverso un sistema di sette terrazze e 41 vedute, la ristrutturazione di Palazzo Borriello di Colliano, piccolo gioiello risalente al XVI Secolo, e che oggi ospita anche una scuola e un centro di alta gastronomia, questo territorio si candida a diventare un vero e proprio hub per il sistema turistico di quest’area interna.

L’idea di non procedere in autonomia ma attraverso una partnership con gli altri Comuni ma soprattutto con Tour Operator specializzati in grado di intercettare flussi turistici, si è dimostrata sicuramente vincente.

Oltre al restyling completo degli edifici ad uso turistico, nel rispetto dell’ecosostenibilità e alla totale copertura wi-fi , si è assistito ad un progressivo ripopolamento della frazione: dalle tre famiglie vi risiedevano fino a pochi anni fa oggi sono circa 400 i residenti.

Un punto di riferimento del sistema di turismo esperienziale e delle radici

Oggi Collianello, o borgo dei Normanni (inaugurato a settembre 2023), dall’alto dei suoi 630 metri di altezza, domina la valle e ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento del sistema di turismo esperienziale e delle radici.

Destinatari e protagonisti di questa offerta sono ovviamente le comunità italiane all’estero, che proprio da quest’annoverranno coinvolte attraverso la rete del Ministero degli Esteri, ma anche attraverso i partner con i quali è stata sviluppato questa iniziativa, come Enit e Camere di Commercio. Tra le iniziative di promozione si sta pensando anche di individuare degli influencer che possano venire in Italia, fare un viaggio delle radici e poi parlarne con le comunità di origine.

Un’altra iniziativa che partirà a breve è il “passaporto delle radici”, che prevede la stipula di convenzioni con varie realtà, come ristoranti, musei o strutture ricettive, in modo da coinvolgere le realtà produttive locali, ma anche i grandi attori nazionali, e creare un’iniziativa di attrazione verso i prodotti del territorio”.

L’obiettivo delle iniziative legate alla valorizzazione del turismo delle radici è quello di offrire un’opportunità di crescita e sviluppo a quei territori ignorati dal turismo di massa, ossia Comuni e piccoli borghi delle aree interne (da dove proveniva la grande emigrazione) per valorizzarli ma anche per rinsaldare i rapporti tra le comunità italiane all’estero e l’Italia.

 


Fonte: articolo di Francesca Liani