I passeggeri sono rimasti per ore bloccati sullo Stretto di Messina a causa dell’impatto del traghetto con il porticciolo turistico di Vila San Giovanni: ecco cosa è accaduto.
Nelle prime ore del mattino di oggi una vicenda che ha del paradossale ha turbato la tranquillità di chi stava cercando di raggiungere la sponda messinese con il traghetto Telepass delle 8.40.
Un incidente che evidenzia la fragilità del sistema di trasporto marittimo e la necessità di un impegno serio per migliorare la situazione.
Scopriamo dunque nel dettaglio cosa è accaduto.
Stretto di Messina, il traghetto colpisce il porto turistico
I disagi hanno colpito i viaggiatori appena lasciato il molo di Villa San Giovanni, quando la nave di Caronte & Tourist ha improvvisamente impattato con il vicino porticciolo turistico. Un impatto avvertito dai passeggeri, che hanno visto il personale di bordo correre freneticamente per capire cosa fosse accaduto.
Il traghetto ha fatto marcia indietro per consentire agli automobilisti lo sbarco, ma solo in quel momento si è reso evidente che il portellone era stato danneggiato dall’urto. Incredibilmente, nonostante il passo indietro della nave, lo sbarco è avvenuto solo dopo ore.
Un inconveniente che ha lasciato i viaggiatori in balia dell’incertezza e della frustrazione per ore, con il personale di bordo che ha cercato disperatamente di risolvere la situazione.
Alla fine i passegeri sono riusciti a scendere, ma va evidenziato che sono rimasti fermi per ore non solo loro ma anche utti i loro mezzi, tra cui automobili, bus pubblici ma anche ambulanze.
Una grave interruzione di pubblico servizio
Questo incidente, oltre a mettere in luce i rischi della navigazione nella zona, solleva interrogativi sulle misure di sicurezza e la manutenzione delle navi. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Mentre la Sicilia si sforza di mantenere un collegamento efficiente con la terraferma, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato a lungo promesso come la soluzione definitiva ai problemi di connessione tra l’isola e il continente. Tuttavia, come spesso accade, il progetto sembra essere ancora più sulla carta che nella realtà.
Le promesse di un ponte fisso che risolva i problemi di trasporto sembrano essere pertanto rimaste nel limbo della burocrazia e delle controversie politiche. Mentre il paese aspetta una soluzione concreta e tangibile, gli incidenti come quello di oggi dimostrano quanto sia urgente una rivisitazione delle politiche di trasporto nella regione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Come si fa a dire che un singolo incidente, lieve e senza serie conseguenze, determina la costruzione di un ponte da 14 miliardi di euro, siamo alla follia.
Infatti…
Non è il singolo incidente ma la atavica situazione del traghettare sullo stretto, caos in estate, caos nelle festività , caos nelle ore di punta giornaliere e con questi mezzi “fatiscenti” per chi non abita tra le due sponde e peggio perchi abita in una sponda e lavora nell’altra, si distruggere ogni giorno.Tutti i Siciliani usano spesso i traghetti incontrando non poche difficoltà. Quindi o si sviluppano i trasporti o ciò non fa giustizia alla movimentazione tra l’isola e il resto della Nazione.
È evidente che non traghetta spesso.la situazione è così perché vogliono che sia così per generare giuste lamentele tra i cittadini che devono attraversare per i piu svariati motivi. Che comincino a stanziare i giusti fondi per assicurare la continuità territoriale invece di fantasticare su un ponte dalla dubbia utilità.
Anche fosse, lei quando alla sua auto partono i tergicristalli, li fa aggiustare o butta via l’auto?
Bene,non vogliamo il ponte,cominciate a fare abbassare le tariffe di traghettamento e annullare le lunghe ore di attesa agli imbarchi,cari amici c’è gente che attraversa lo stretto per lavoro e corre facendo a gara con il tempo sia d’estate che d’inverno.
Ma finiscila
Se non ricordo male il porto turistico è stato danneggiato da una nave crociera in fase d’ormeggio…ma il ponte (inutile pericoloso dispendioso) risolverà tutti i problemi…intanto 15 miliardi in meno PNRR…
Ricorda male, il porto turistico di Villa San Giovanni non è mai stato danneggiato da una nave da crociera in fase d’ormeggio. Ponte subito.
Basterebbe migliorare il traghettamento in particolare pubblico, dell’ FS, latitante da tempo …. Migliorando gli imbarcaderi, ormai vetusti e utilizzando navi nuove, più capienti e veloci .
Tutto questo può essere attuato in poco tempo e con una spesa accettabile, invece di pensare sempre a questa opera faraonica, costosa, di dubbia sicurezza ed utilità.
Inoltre il traghettamento andrà sempre mantenuto, anche in presenza di un ponte, che in caso di venti forti non può essere utilizzato, come detto dagli esperti.
Secondo me questa è una notizia falsa architettata dai sostenitori della necessità del ponte.Altre sono le priorità della Sicilia ,più strade per risolvere l’isolamento della Sicilia interna e la manutenzione delle strade provinciali in completo abbandono Poi se arriva il ponte ben venga ma intanto si provveda alle necessità urgenti anche perché la costruzione della struttura richiederà anni di lavoro prima di essere aperta al traffico.
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Una cosa non preclude l’altra in più informatevi bene sui finanziamenti dedicati che non possono essere spostati su altri obiettivi
È la pura verità. Incidenti, anche mortali, ce ne sono stati a bizzeffe. Ma non è soltanto questo, la cosa più inumana sono le lunghe attese e le infinite code all’imbarcadero dell’una e dell’altra sponda, con un inquinamento dell’aria e del mare circostante. Il grosso guaio è che gli imbarcaderi sono in centro città e Villa San Giovanni come a Messina, dunque il traffico di imbarco e sbarco impegna anche il centro delle due citta. Il ponte è l’unica salvezza per evitare che il traffico europeo, che attraversa le due sponde, non invada i centri delle due citta! W il… Leggi il resto »
Il traffico Europeo…
perché, lei ci salirebbe? i zona di maremoti? su un terreno geologicamente instabile? su un ponte che non potrà stare insieme? Con eventuali onde che riempirebbero la carreggiata?
E’ solo l’ennesima mangeria che dura da decenni a suon di soldi buttati, mangerie, mafia, espropri.
P.s. Anche il ponte bloccherebbe le città. Tant’è che stanno già espropriando case. O pensa finirebbe nel nulla? finirebbe in città, naturalmente.
Ma non siete un giornale di informazione sulla pubblica amministrazione, cosa c’entra l’incidente della Caronte. Forse per sponsorizzare il ponte? Così non si fa giornalismo
Seguo Lentepubblica fin dalla sua istituzione, valido supporto al mio lavoro nella PA.
Non ricordo sia mai capitato ci fosse un commento a un fatto di cronaca, con chiaro riferimento a scelte di uno schieramento politico.
Devo dire che questo mi sorprende e mi delude, forse nel tempo la politica aziendale è cambiata e non è più super partes.
il Paese non lo vuole proprio il ponte sullo stretto su una zona altamente geologicamente instabile. E lo facessero, se una macchina ne tamponasse un’altra scrivereste un articolo e fareste abbattere il ponte? Gli incidenti capitano, specialmente quando i porti turistici sono costruiti in zone non adatte. ed i giornalisti possono esistere anche senza piegarsi a 90 gradi. Spero l’articolo sia uno scherzo di carnevale anticipato e mal riuscito
In effetti è vero che la navigazione sullo stretto di Messina è molto pericolosa , specialmente in condizioni meteomarine avverse , ma ancora più preoccupante è la stessa situazione di buon funzionamento della nave . La vetustà delle navi la scarsa manutenzione e la manovrabilità può essere un problema non facile da risolvere. A causa del forte vento , più volte ho visto navi private e anche delle ferrovie, entrare in invasatura di traverso ed anche ad elevata velocità per contrastare le forti correnti ed anche il forte vento . Ma comunque le navi sono vecchie e spesso già dismesse… Leggi il resto »
Vergognoso vergognoso vergognoso
.vogliamo il ponte sullo stretto .io Siciliana non voglio essere prigioniera nella mia terra .da ore sotto il sole con lo smog di camion e macchine e sto pure pagando voglio il rimborso