Il nuovo anno porta con sé importanti cambiamenti per il personale delle regioni e degli enti locali grazie alla Manovra 2024: ecco tutte le novità.


La Legge di Bilancio 2024 rappresenta un importante appuntamento per la definizione delle regole che disciplinano il personale delle regioni e degli enti locali.

Le nuove disposizioni toccano diversi aspetti, dall’aspetto economico a quello previdenziale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni dei dipendenti e ottimizzare l’organizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

Manovra 2024, tutte le novità per il personale degli enti locali

Vediamo pertanto insieme quali sono le principali novità che riguardano trattamenti economici, congedi parentali, assunzioni, sgravi contributivi, modifiche alle regole pensionistiche e permessi degli amministratori.

Trattamento economico e rinnovo contrattuale

La remunerazione del personale delle Pubbliche Amministrazioni (Pa) sperimenta un aumento sostanziale del 5,78% a partire dal 1° gennaio 2024. Tale incremento, che include anche l’indennità di vacanza contrattuale, costituisce una notevole crescita salariale. Un aspetto cruciale da notare è che questo aumento non è più soggetto alla discrezione delle singole amministrazioni. Precedentemente, le Pa avevano la libertà di decidere se attuare o meno questi aumenti, ma con il Decreto Legge 145/2023, questa opzione è stata revocata. Ora, l’aumento del 5,78% diventa un requisito obbligatorio per tutte le Pubbliche Amministrazioni, imponendo a ciascun ente di adeguarsi e integrare l’incremento nei propri bilanci.

Questo cambiamento sostanziale è parte integrante del rinnovo contrattuale per il triennio 2022/2024. Questo significa che le amministrazioni devono incorporare l’aumento nei bilanci preventivi, preparandosi ad affrontare i costi aggiuntivi associati al trattamento economico dei dipendenti.

L’assenza di indicazioni specifiche per gli anni successivi suggerisce che, al momento, il rinnovo contrattuale è stato definito solo per il 2024. Ciò potrebbe lasciare spazio a ulteriori negoziati o modifiche in futuro, ma attualmente l’attenzione è focalizzata sull’implementazione di questa significativa variazione nel 2024.

Congedi parentali e permessi degli amministratori

Un’attenzione significativa è indirizzata verso i congedi parentali, con l’introduzione di nuovi incentivi per il personale. Nel corso del 2024, la remunerazione del secondo mese di congedo raggiungerà l’80%, mentre a partire dal 2025 sarà stabilizzata al 60%. Questa disposizione si applica in modo uniforme anche al personale degli enti locali, garantendo una remunerazione completa del 100% durante il primo mese di congedo.

Per gli amministratori che sono dipendenti di altri enti locali, si prevede un cambio significativo nei costi associati ai permessi, a partire dal 1° gennaio 2024. Questa disposizione si estende agli amministratori impiegati presso enti locali, mentre coloro che sono dipendenti da altre pubbliche amministrazioni saranno soggetti alle regole vigenti per i lavoratori privati.

Assunzioni e sgravi contributivi

La legge prevede l’assunzione straordinaria di segretari, in aggiunta a quelli previsti dal bando del novembre 2021. Il reclutamento avverrà attraverso lo scorrimento della graduatoria del concorso, contemporaneamente alla procedura ordinaria, per rimpiazzare segretari che lasciano il servizio e aumentare il loro numero totale.

Sono previsti sgravi contributivi per i dipendenti pubblici nel 2024, con percentuali del 6% per stipendi fino a 2.692 euro e del 7% per quelli fino a 1.923 euro. Viene inoltre concessa l’esenzione dalla base imponibile per benefici come il pagamento di utenze domestiche e affitto, fino a 2.000 euro per dipendenti con figli a carico e 1.000 euro per gli altri.

Regole pensionistiche e altre disposizioni

La Legge di Bilancio 2024 introduce cambiamenti significativi nelle norme pensionistiche, con un focus particolare sul trattamento pensionistico di vecchiaia per coloro che iniziano a contribuire dal 1995.  Per coloro che sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (e rientrano nel sistema di calcolo contributivo integrale), c’è la possibilità di riscattare, in tutto o in parte, i periodi non coperti da contribuzione presso forme di previdenza obbligatoria né soggetti ad alcun obbligo contributivo precedenti il 1° gennaio 2024. La domanda va presentata entro il 2025, e comprende periodi nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.

Parallelamente, la legislazione prevede incentivi per prolungare l’attività lavorativa anche dopo aver soddisfatto i requisiti pensionistici successivamente al raggiungimento dei requisiti per l’accesso alla pensione anticipata flessibile (c.d. quota 103).

Infine, si registrano adattamenti nei requisiti per l’accesso all’Ape sociale e all’Opzione donna.

Nel primo caso (Ape sociale) si ampliano:

  • da 3 a 6 mesi  i periodi di attesa tra maturazione del requisito e pensionamento per il settore privato e
  • da 6 a 9 mesi per quello pubblico.

Risulta eliminato  l’articolo che reintroduceva l’adeguamento automatico  dei requisiti anagrafici all’aspettativa di vita a partire dal 2025.

Per quanto riguarda invece la seconda fattispecie (Opzione donna) si conferma ancora per un anno, ma resta solo per le categorie già previste nel 2023  e con età di accesso che sale di un anno:

  • 61 anni per le donne senza figli
  • 60 anni per le donne con 1 figlio
  • 59 anni per le donne con 2 o piu figli

Il testo della Manovra 2024

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it