Per poter ottenere l’aumento dell’Assegno unico nel 2024, i contribuenti dovranno prestare attenzione alle scadenze: ecco quali sono.
Nel 2023 hanno ricevuto l’assegno unico 5,59 milioni di famiglie, per un totale di 8,89 milioni di figli a carico.
Come sappiamo, nel 2024, ci sarà un aumento per quanto riguarda il contributo perché, come previsto dal decreto legge 230/2021, il valore dell’assegno unico va adeguato al costo della vita.
L’entità dell’aumento sarà comunicata ad inizio 2024, quando sarà valutato il valore definitivo dell’inflazione dall’Istat.
Inoltre, occorre ricordare che ci sarà una maggiorazione del 50% per i nuclei famigliari con figli sotto un anno di età o per le famiglie che hanno tre o più figli, fino al terzo anno di ciascun figlio (con limite Isee di 40mila euro).
Ecco quali sono le scadenze per l’Assegno unico 2024.
Scadenze Assegno unico 2024: ecco quali sono
Alla fine del 2022, l’Inps ha modificato le regole per le domande dell’Assegno unico: dal 2023, infatti, il rinnovo avviene automaticamente.
Rimane obbligatorio per le famiglie il rinnovo dell’Isee e la comunicazione delle eventuali variazioni, che incidono sull’importo del contributo.
La domanda, quindi, va presentata solo la prima volta, ad esempio al momento della nascita del figlio. Ma per assicurarsi che l’importo rimanga correlato alla propria situazione reddituale, bisogna richiedere la nuova attestazione del proprio Isee.
Se, per il 2024, non si richiede l’Isee, si riceverà l’assegno unico col suo importo minimo. Per poterla richiedere, c’è tempo fino al 29 febbraio 2024, altrimenti a partire da marzo si procederà col taglio del contributo.
Un’altra scadenza di cui tenere conto è il 30 giugno 2024, ovvero il termine entro il quale si deve effettuare il ricalcolo a decorrere dal 1° marzo e avere il pagamento degli arretrati.
Quali sono le variazioni dell’Isee da comunicare
Tra le variazioni dell’Isee da comunicare c’è sicuramente la nascita di un nuovo figlio: bisognerà comunicare telematicamente il codice fiscale del nuovo nato. In questo modo, l’Inps sbloccherà il pagamento dell’ulteriore quota dell’assegno unico.
L’Isee può essere rinnovato anche dopo aver presentato la comunicazione, ma comunque entro 120 giorni dalla nascita.
Un’altra variazione da comunicare è il raggiungimento della maggiore età dei figli, sempre tramite l’area dedicata MyInps. La modifica deve essere tempestiva e puntuale, perché non è retroattiva.
Infine, bisogna comunicare anche
- Lo stato della disabilità del figlio (come, ad esempio, un aggravamento);
- La variazione dello status di studente per i figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni;
- La separazione dei coniugi;
- Una nuova ripartizione dell’assegno tra i coniugi;
- La variazione della modalità di pagamento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it