Un attacco hacker è in corso dalle prime ore del mattino contro i sistemi informatici della Sanità del Veneto, con in particolare alcune strutture colpite in modo massivo.
È stata attivata una procedura d’emergenza che ha causato significative interruzioni nei servizi online dei Centri Unici di Prenotazione (CUP) e notevoli disagi negli ospedali, in particolare nell’area di Verona. L’attacco informatico ha messo in particolare sotto pressione il sistema ospedaliero di gestione delle prenotazioni.
Non si tratta putroppo del primo attacco a una PA italiana: in ambito sanitario di recente era stata colpita anche la sanità abbruzzese, due anni fa invece era toccata alla Regione Lazio.
Ecco tutti i dettagli attualmente noti sulla vicenda.
La sanità del Veneto è sotto attacco degli hacker
Gli ospedali veronesi, tra cui quelli di Borgo Trento e Borgo Roma, hanno subito limitazioni significative nelle loro operazioni a causa di questa situazione d’emergenza. Nonostante ciò, sembra che i dati sanitari dei cittadini siano stati adeguatamente salvaguardati grazie ai backup periodici delle informazioni. Inoltre, i reparti ospedalieri e le urgenze non sembrano essere stati influenzati dall’attacco.
Tuttavia, le linee telefoniche interne e una parte della rete dati basata su Internet sono ancora inaccessibili, e i servizi online rimangono sospesi. L’Azienda Ospedaliera di Verona ha riferito che l’attacco non ha avuto impatti sui reparti ospedalieri e le urgenze, e sembra che i dati sensibili non siano stati compromessi.
In risposta a questa situazione, si consiglia al pubblico di non recarsi presso i Centri Prelievi senza una prenotazione e di utilizzare il Pronto Soccorso solo per situazioni di emergenza. Le casse automatiche e gli sportelli per pagamenti e prenotazioni sono temporaneamente chiusi, ma i tecnici stanno lavorando attivamente per ripristinare la normalità.
Attenzionare bene la sicurezza
Ovviamente quanto capitato alla sanità veneta pone alcun interrogativi sulla sicurezza dei dati pubblici, quindi serve sempre la massima attenzione.
Ricordiamo che per prevenire problematiche di questo tipo potrebbe bastare anche una semplice operazione di controllo e vigilanza.
Occorre in sintesi assicurarsi che le politiche legate ai protocolli di sicurezza informatica risultino applicate da tutti.
Pertanto non solo le Pubbliche Amministrazioni al vertice della “Piramide” (in generale non solo della sanità), ma anche tutti i vari fornitori e sub-fornitori di servizi dovrebbero adeguare le proprie policy agli standard di sicurezza informatica internazionale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it